Addio Giacinto Rossetti, fondò il Trigabolo di Argenta
Lutto nel mondo della ristorazione. Nella sua cucina crebbero anche gli chef Corelli e Barbieri
Argenta Lutto nel mondo della ristorazione per la morte di Giacinto Rossetti, fondatore del Trigabolo, mitico ristorante di Argenta. “L’anima del Trigabolo è volata in cielo. Ciao Giacinto”, ha scritto sui social lo chef Igles Corelli che proprio in quella cucina, insieme allo chef Bruno Barbierie, mosse i primi passi nella ristorazione. Giacinto Rossetti aveva 76 anni.
Il documentario
Il visionario ristoratore non potrà vedere "Il Trigabolo – Storia di un ristorante leggendario”, docufilm di Mauro Bartoli che narra l’epopea del locale, prossimamente in uscita. Nell’opera (titolo ancora provvisorio) tramite testimonianze dei protagonisti e immagini dell’epoca racconterà l’epopea di un gruppo di giovani chef che fecero una vera e propria rivoluzione gastronomica, aprendo la strada a una nuova cucina di avanguardia. Nel docufilm ci saranno ovviamente i componenti della brigata del locale argentano: Igles Corelli, Bruno Barbieri, Mauro Gualandi, Marcello Leoni, Italo Bassi, Piero Di Diego, Flavio Errani. Ma anche la testimonianza di Giacinto Rossetti che, assieme a Gigino Basigli, fondò il ristorante affidando la guida della cucina a un giovanissimo e intraprendente Corelli.
La targa
A giugno 2023 era stata posata una targa per ricordare l’apertura del Trigabolo ad Argenta. Alla cerimonia erano presenti, oltre a Giacinto Rossetti, anche Igles Corelli, Mauro Gualandi e Marcello Leoni. «Una esperienza culinaria ma anche culturale – aveva detto Leonardo Fiorentini nell’occasione – che ha portato con aggiornata sensibilità una tradizione anche di prodotti dimenticati. Un’intuizione di Giacinto Rossetti che ha trovato una sua realtà con Corelli, Barbieri, Leoni, Gualandi, Di Diego per disseminare qualche cosa perché dal Trigabolo sono sorte 51 esperienze in tutta l’Italia. Il punto di vista che ha caratterizzato il Trigabolo io credo sia il luogo, la piazza di Argenta, perché nella nostra cultura, la piazza ha costituito un momento di scambio e il Trigabolo è stato un momento di scambio. Quindi – ha concluso Fiorentini – la cucina è territorio ma è anche tanto altro».