La Nuova Ferrara

Ferrara

Il caso

Laboratorio di “Ferrara per la Palestina” a scuola: il ministro interviene per «ripristinare l’equilibrio formativo»

Daniele Oppo
Laboratorio di “Ferrara per la Palestina” a scuola: il ministro interviene per «ripristinare l’equilibrio formativo»

L’Unione associazioni Italia Israele: «L’incontro ha presentato un’unica prospettiva di natura propalestinese. Grazie al ministro Valditara per la risposta e per aver invitato la scuola a organizzare un laboratorio con il contributo di un’associazione ebraica»

3 MINUTI DI LETTURA





Ferrara Un laboratorio scolastico realizzato mercoledì 20 novembre dall’associazione “Ferrara per la Palestina” in una scuola media del capoluogo ha fatto scattare l’intervento dell’Unione associazioni Italia Israele (Uaii), con tanto di segnalazione al ministro dell’istruzione e del merito Giuseppe Valditara e conseguente intervento. «L’incontro, rivolto agli studenti, ha presentato un’unica prospettiva di natura propalestinese, senza garantire un’informazione bilanciata che includesse anche il punto di vista di Israele», sostiene l’Uaii. Del laboratorio l’associazione ha parlato anche pubblicamente con un post su Instagram e uno su Facebook, che è stato successivamente rimosso, pare dopo un’ondata di commenti estremamente critici. In entrambi era contenuto anche il nome dell’insegnante che ha ospitato e promosso il laboratorio, che poi è stato cancellato.

Dalla descrizione contenuta nel post ancora presente su Instagram, si evince che il laboratorio è consistito in «diversi giochi ed attività volti alla sensibilizzazione su quelli che sono i diritti fondamentali dell’uomo, con un focus su quello che tutti i giorni succede in Palestina da più di 76 anni. Abbiamo parlato di cultura palestinese, di casa e di pace». Un incontro ritenuto comunque sbilanciato e partigiano dall’Unione Associazioni Italia Israele e per questo «ritenendo che sia fondamentale, specialmente in ambito scolastico, assicurare un’educazione che rispetti i principi di pluralismo e imparzialità, l’Associazione ha prontamente segnalato la questione al Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara. Accogliamo con gratitudine la rapida risposta del Ministro, il quale è intervenuto presso l’istituto scolastico coinvolto. Il ministro – riporta l’associazione che evidentemente ha un canale d’informazione privilegiato con lo stesso ministro – ha richiesto al dirigente scolastico di ripristinare un equilibrio formativo, invitando la scuola a organizzare un ulteriore incontro per gli studenti con il contributo di un’associazione ebraica. Tale misura mira a garantire che il dibattito su temi complessi come il conflitto israelo-palestinese venga affrontato in modo equo e costruttivo, offrendo agli studenti un quadro completo delle diverse prospettive».

Dall’associazione anche quello che appare un po’ come un rimprovero rivolto alla dirigente scolastica dell’istituto scolastico ferrarese: «L’Uaii sottolinea inoltre che è compito dei dirigenti scolastici vigilare attentamente sull’organizzazione di incontri nelle scuole, evitando eventi che rappresentino un’unica visione di parte, come accaduto a Ferrara. Tali situazioni non solo contravvengono ai principi di una formazione imparziale, ma rischiano di esporre le istituzioni scolastiche a interventi ministeriali e, nei casi più gravi, a sanzioni. Per fortuna, possiamo contare su un Ministro attento e determinato a garantire che il sistema educativo italiano rimanga un luogo di pluralismo e correttezza». Adam Sami, referente dell’associazione Ferrara per la Palestina, nonché uno degli organizzatori del laboratorio, è stato contattato da La Nuova ma ha preferito, al momento, non rilasciare dichiarazioni o rispondere all’intervento dell’Uaii.