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L’innovazione

A Ferrara nasce la Camera dei Diamanti, una nuova frontiera immersiva

Luca Fichera
A Ferrara nasce la Camera dei Diamanti, una nuova frontiera immersiva

L’invenzione di Unife alla facoltà di Ingegneria: realtà aumentata e suoni speciali

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Ferrara Nella “cattedrale” del polo ingegneristico di Ferrara si è tenuta la presentazione della Camera dei Diamanti, struttura altamente all’avanguardia in grado di usare la realtà virtuale per scopi didattici, scientifici e di ricerca. La Camera definita «il fiore all’occhiello di Ingegneria» dal moderatore e responsabile del progetto, Nicola Prodi, garantisce un’importante risorsa per il territorio ferrarese ma anche per tutta la regione comprese le università limitrofe. Il progetto, fortemente voluto da Unife, rappresenta un’innovazione nel campo universitario dato che sono poche le università ad avere un’infrastruttura capace di abbinare tecnologia del suono e design acustico alle più moderne tecniche di riproduzione virtuale dell’immagine. Durante la presentazione sono intervenuti vari esperti del settore per indicare, da un punto di vista scientifico e tecnologico, i differenti usi della realtà virtuale, i vari interventi spaziavano dall’archeoacustica alle scienze cognitive quali psicologia dei comportamenti e ricezione degli stimoli. Il professor Angelo Farina, dell’università di Parma, ha presentato alcuni dei suoi progetti soffermandosi sull’importanza dell’archeoacustica: uno di questi elementi di studio sono i sistemi Avas, tenuti sotto continua ricerca per garantire la sicurezza sulla strada, al fine prevenire gli incidenti tra macchine elettriche silenziose e pedoni che non sentono il loro arrivo.

Altra applicazione della realtà virtuale può essere adottata per la realizzazione di esperimenti di scienze cognitive, come riportato dalla ricercatrice dell’università di Ferrara, Chiara Visentin. «Questo tipo di scienza ha bisogno di poter controllare lo spazio in cui viene effettuato l’esperimento e per far ciò la realtà virtuale è molto utile, perché mette a disposizione del team di ricerca la possibilità di controllo di tutte le possibili variabili esterne». L’idea, nata nel 2021 ha portato ad avere una camera multisensoriale dotata di varie caratteristiche, come una cabina audiologica (420 x 318 x 276 cm), 40 altoparlanti divisi in attivi e passivi e dei visori XR funzionali alla realtà aumentata. Le caratteristiche tangibili della camera sono da abbinare alle altre caratteristiche informatiche come il sistema Unity usato come motore grafico per i progetti, Meta adoperata per la connessione fra visiera e computer ed infine Open Sound Control, per la gestione audio. I presenti hanno potuto provare in prima persona i tre percorsi formativi, creati e messi a disposizione dal team di studenti della facoltà di Ingegneria. 

*IL VIDEO di Filippo Rubin