Campotto, furti all’agriturismo chiuso per lavori dopo l’alluvione
Sciacalli all’Agrilocanda: i ladri hanno rubato i deumidificatori e slitta la riapertura dell’attività
Campotto Sciacalli in azione all’Agrilocanda, già duramente colpita dall’alluvione e ancora chiusa per inevitabili lavori in corso. Non può essere definito altrimenti se non un puro sciacallaggio quello perpetrato la scorsa notte in questo noto ristorante tra Argenta e Campotto. Sciacallaggio perché è un saccheggio di case e negozi abbandonati in conseguenza di calamità: l’Agrilocanda lo è, ha subito una calamità. Va ricordato che ha avuto oltre un metro d’acqua all’interno dell’edificio a causa degli allagamenti provocati dalla rottura dell’argine del torrente Idice. Un furto indegno proprio mentre i gestori stanno facendo di tutto per ripartire. Il tutto è successo nella notte tra giovedì e ieri, quando i ladri sono entrati in azione rubando due dei tre deumidificatori presi in affitto, attrezzature necessarie per asciugare i muri del locale.
«Abbiamo due macchine – racconta Fabio Saletti che fa parte della gestione – che attraverso grossi tubi riscaldano l’ambiente e nelle stesse stanze avevamo collocato tre deumidificatori. Un sistema che funziona perfettamente tant’è che ogni giorno si riempivano tre taniche da 10 litri d’acqua ciascuna. Ecco, due deumidificatori piuttosto pesanti li hanno portati via». Dalle impronte lasciate sul fango e soprattutto dalla fatica che hanno fatto per portarli sulla strada asfaltata (la via Maria Margotti ancora chiusa sia da Marmorta che da Argenta per il divieto di transito sul ponte della Savenella) pare che ad aver agito siano state almeno tre persone. Secondo una prima ipotesi e visto che il cancello principale era chiuso, i ladri, camminando sul fango e lasciando impronte di stivali, sono dapprima entrati dalla porta principale socchiusa in quanto il metro d’acqua ha “gonfiato” il legno, poi hanno trascinato i due deumidificatori attraverso il cortile passando nuovamente sul fango e lasciando tracce delle ruote. «Ora dovremo rivolgerci alla stessa ditta e prenderne in affitto altri due – aggiunge Saletti – perché stiamo procedendo spediti per asciugare tutti i muri, rifare l’impianto elettrico e tutto quanto necessario perché, se non avremo altri sciacalli in giro, vorremmo riaprire a fine gennaio, primi di febbraio 2025». Del furto sono stati avvisati i carabinieri di Argenta, gli stessi che hanno preso in carico la denuncia da parte del titolare dell’Agrilocanda. Subito dopo l’alluvione, l’appello dei gestori: «Il nostro agriturismo è stato devastato da un’alluvione, causata dalla rottura dell’argine dell’Idice. Grazie all’aiuto straordinario della nostra comunità, siamo riusciti a salvare quasi tutti i nostri animali, ma i danni alla struttura sono enormi: ristorante, bottega, uffici, magazzini e hangar sono sommersi dall’acqua. Non sappiamo quando tutto questo finirà, né quando potremo riaprire. Abbiamo bisogno del vostro aiuto per ripartire. Ogni contributo, piccolo o grande, può fare la differenza». Erano stati raccolti circa 53mila euro. E adesso nuovamente danni.