Tra i banchi di scuola a Malaga: «Un’esperienza fantastica»
Le insegnanti delle cinque studentesse dell'istituto Einaudi: «Le ragazze hanno dimostrato tanta maturità»
Ferrara «Abbiamo sempre appreso e studiato lo spagnolo sui banchi di scuola, ma avere l’opportunità di praticarlo con ragazzi madrelingua è un’esperienza diversa e impagabile. Provare una comunicazione con delle persone che comprendono lo spagnolo (o l’inglese), ma non la lingua che parliamo noi fa crescere molto». Cinque ragazze della 4S dell’istituto Einaudi hanno avuto modo di fare una bellissima esperienza a Malaga. «Abbiamo accolto con entusiasmo l’opportunità di partire che ci è stata offerta dalle due professoresse, Irene Chiribola e Marianna Lombardi, organizzatrici del viaggio per l’Istituto Luigi Einaudi e abbiamo trascorso a Malaga dei giorni molto belli, ma anche intensi».
Le giornate Le giornate si svolgevano con l’inizio delle lezioni alle 9 e il termine alle 12.30. «Si partecipava alla spiegazione del professore di Malaga e si svolgevano delle interazioni orali con le persone del luogo; invece al pomeriggio si visitavano i musei dalle 15.30 alle 17. Per il resto, in accordo con le famiglie ospitanti e le professoresse, eravamo liberi di visitare autonomamente la città». Le ragazze non si soffermano solo sul loro punto di vista e hanno deciso di intervistare le due professoresse che hanno intrapreso questo viaggio con i ragazzi: Marianna Lombardi, professoressa di spagnolo, e Irene Chiribola, professoressa di inglese, per capire la loro prospettiva e come ci sente ad avere la responsabilità di un gruppo di studenti, fuori dalle mura scolastiche, e quali sono state le loro impressioni e, perché no? , soddisfazioni.
Come vi siete trovate in questa esperienza coi ragazzi al di fuori del solito ambiente?
«Il rapporto con i ragazzi al di fuori dell’ambiente scolastico è sempre molto più profondo ed umano».
Avete avuto delle paure? Quali sono state?
«Sì, anche in questa occasione, come tutte le volte che partiamo per l’estero, c’è sempre un po’ d’ansia per l’eventuale inconveniente da dover gestire. Con questo gruppo tutto è andato secondo i piani».
In base a quale criterio avete scelto Malaga come città?
«Per ogni soggiorno studio scegliamo una città piccola per poter gestire al meglio i ragazzi alloggiati in famiglia e collegata direttamente dall’aeroporto di Bologna e Malaga rispetta questi criteri».
Secondo voi i ragazzi sono stati all’altezza di questa esperienza?
«I ragazzi hanno dimostrato maturità e la giusta apertura mentale per accogliere la diversità culturale propria di questo tipo di esperienza».
Cosa cambiereste, rispetto a questa esperienza, in un prossimo viaggio?
«Nell’ultima esperienza tutto si è svolto alla perfezione grazie ad un gruppo particolarmente motivato e partecipe, a cui si è aggiunta la professionalità dell’istituto di riferimento e per ultima la consolidata collaborazione e sintonia tra noi accompagnatori».
Cosa vi ha lasciato questa esperienza?
«L’entusiasmo di ripetere la proposta anche in futuro».
C’è qualcosa che vi ha colpito del viaggio, che non vi sareste aspettate?
«L’accoglienza della città e l’impegno di tutti i collaboratori del direttore dell’istituto ospitante».
Per quale motivo avete organizzato questo viaggio?
«Per dare la possibilità ai ragazzi di sperimentare la lingua in un contesto reale. Questa esperienza ci ha fatto fare nuove conoscenze fuori dall’ambito scolastico, ci ha arricchiti dal punto di vista sia linguistico sia culturale e ci ha dato la possibilità di interagire in modo più diretto e anche personale con le professoresse e con gli altri compagni. Un ultimo aspetto, ma non meno importante, è che è stato un ottimo modo anche per provare un nuovo ambiente e per mettere alla prova la nostra autonomia. È un’esperienza che consigliamo vivamente di provare a tutti quelli interessati». l
Naomi Tagliani,
Giulia Mazzini,
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Martina Messineo
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