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Ancora abusivi all’ex SimBianca di Cento: «Nuova bonifica dello stabile»

Davide Bonesi
Ancora abusivi all’ex SimBianca di Cento: «Nuova bonifica dello stabile»

Fa discutere la foto di un tappeto steso. Il tema in Consulta

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Cento Quando si parla di ex SimBianca ci sono sempre delle certezze, ossia che viene visto qualcuno alloggiarvi abusivamente e le proteste per un intervento di riqualificazione che seppure previsto è sempre ritenuto tardivo. L’ultima polemica è una fotografia apparsa alcuni giorni fa su una pagina social centese, nella quale si vede un panno steso nella finestra, chiaro segnale di una presenza all’interno dell’azienda dismessa ormai da oltre trent’anni. Sono stati frequenti nel passato più o meno recente le operazioni delle forze dell’ordine all’interno dell’ex SimBianca, ma è chiaro che è impossibile controllare in maniera costante l’edificio, facile preda di persone senzatetto. Del tema si è parlato anche giovedì scorso nell’ultima riunione della Consulta di Cento e Penzale, alla quale era presente il vicesindaco Vito Salatiello. «Fra i temi all’ordine del giorno – spiega Lucio Russo, presidente della Consulta – c’era anche il Pug con le nuove costruzioni e l’edificabilità del territorio. Abbiamo chiesto informazioni sulle zone edificabili, ci è stato risposto che non ve ne sono tante e andranno definite. Poi ci si è spostati sull’ex SimBianca, della quale è già stato portato in Consiglio comunale il progetto di riqualificazione, per una futura destinazione al terziario, quindi edifici per aziende ma anche abitazioni con giardino. Nel corso dell’incontro un cittadino ha detto che l’ufficio postale in via Fratelli Rosselli è ormai irraggiungibile, allora perché non spostare l’ufficio in via Marescalca dove c’è l’ex SimBianca, comoda per parcheggio, spazi e vie d’uscita. È stato spiegato che verrà demolito tutto, abbiamo chiesto se le persone saranno allontanate e mi domando se ci sono controlli continui come è possibile vedere foto di tappeti appesi alla finestra? E dove andrà questa gente? ».

Sempre la Consulta sta preparando una mail da inviare ad Arpae, perché la massiccia bonifica del 2011 viene ritenuta non esente da errori. E ci sono ancora inquinanti rimasti da allora: «Vogliamo indicazioni precise sui materiali inquinanti trovati e chiediamo di far effettuare una campionatura ad azienda specializzata per verificare di nuovo che inquinanti ci sono. Chiediamo esami sulle acque di falda e sulle acque che escono da lì: le piogge sono aumentate e creano dei problemi». Peraltro, l’atto relativo agli interventi di tale bonifica, oltre a certificare che sono stati effettuati in conformità al progetto di bonifica previsto, disponeva in sintesi di rimuovere i piezometri presenti sul sito, il rispetto delle concentrazioni di soglia di rischio (Csr) approvate per le matrici terreno e acque sotterranee, di stabilire che l’Analisi di rischio approvata e i conseguenti e connessi atti e valutazioni conservano validità ed efficacia con il permanere del modello concettuale contemplato e che eventuali variazioni comportano un riesame della situazione ambientale vigente.