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Calenzano, esplosione in un deposito Eni: ci sono morti, feriti e dispersi

Calenzano, esplosione in un deposito Eni: ci sono morti, feriti e dispersi

Il disastro questa mattina intorno alle ore 10.30. Tra i deceduti c’è un padre di 51 anni. La causa della deflagrazione

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Calenzano (FI) L’esplosione e poi fuoco e fiamme: un inferno con morti feriti e dispersi. Un violento scoppio è avvenuto nella mattina di lunedì 9 dicembre intorno alle 10.30 nella raffineria Eni a Calenzano, in provincia di Firenze. La colonna di fumo è stata fin da subito visibile anche dai comuni vicini e sul posto si sono precipitati il sistema di regionale di emergenza sanitaria, i vigili del fuoco e le forze dell'ordine.

Le fiamme sono state domate dopo le ore 12, come comunicato dal presidente della Regione Toscana Eugenio Giani: «I vigili del fuoco hanno domato le fiamme in modo da evitare la propagazione ai depositi vicini. In merito all'esplosione dello stabilimento di Calenzano, i tecnici della nostra Agenzia regionale per la protezione ambientale sono sul posto per valutare le potenziali ricadute degli inquinanti, inclusi eventuali effetti sui corsi d’acqua. L’incendio è stato contenuto rapidamente e la colonna di fumo si è alzata notevolmente a causa della differenza di temperatura tra i fumi e l’atmosfera».

Alle ore 16 la Prefettura di Firenze ha dichiarato cessato l'allarme per le conseguenze dell'incendio che si è sviluppato nell'area Eni di Calenzano. Il bilancio di morti, feriti e dispersi è via via cresciuto nel corso della giornata, stabilizzandosi a 2 morti, 9 feriti – alcuni anche in condizioni gravissime – e 3 dispersi.

La prima vittima identificata a seguito dell'esplosione si chiama Vincenzo Martinelli ed aveva 51 anni. Martinelli era autista di autocisterne, padre di due figlie e viveva a Prato. Proseguono nel frattempo le ricerche delle tre persone disperse, tra cui un autotrasportatore livornese. Quando sono quasi le 19, i vigili del fuoco stanno lavorando tra i resti dell'impianto con l'ausilio di attrezzature specialistiche e unità cinofile.

La Procura di Prato, competente per territorio, fa sapere che aprirà «un procedimento penale per appurare le eventuali responsabilità penali» per «l’esplosione, con conseguente incendio e danneggiamento del deposito Eni di Calenzano», ubicato in via Erbosa, e degli edifici circostanti, «che ha prodotto la morte di due persone e il ferimento di nove, due dei quali si trovano in condizioni molto gravi».  Intanto mercoledì 11 dicembre sarà giornata di lutto regionale per le vittime dell'esplosione. Lo ha annunciato il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, al termine della riunione odierna di giunta. «Le bandiere degli edifici della Regione saranno esposte a mezz'asta per l'intera giornata e verranno listate a lutto», ha spiegato il presidente Giani che invita gli enti locali e agli enti decentrati dello Stato aventi sede in Toscana ad aderire alla giornata di cordoglio.

Cosa ha provocato l’esplosione al deposito Eni di Calenzano? L’incidente sarebbe avvenuto durante un’operazione di carico e scarico di sostanze carburanti. C’era infatti un camion che stava svolgendo quello che risulta come un procedimento abituale e da lì sarebbe partita la deflagrazione. Nelle ore successive all’esplosione è arrivata anche la nota di Eni: «È divampato un incendio presso il deposito di carburanti e che i vigili del fuoco stanno operando per domare le fiamme che sono confinate alla zona pensiline di carico e non interessano in alcun modo il parco serbatoi». L’azienda inoltre informa che «potrebbe essersi trattato di un problema di carico: l’esplosione si è verificata sotto le pensiline». 

Risulterebbe anche un testimone oculare che ha aiutato il procuratore di Prato, Luca Tescaroli, e il sostituto Massimo Petrocchi a ricostruire la dinamica dell’incidente. È lui ad aver raccontato di aver visto la scena dal fabbricato proprio davanti al punto dell’esplosione e di aver notato una perdita di liquido durante l’operazione di rifornimento di un’autocisterna. All’inizio ha pensato che fosse acqua, poi ha sentito un forte odore di benzina ed è scappato: questione di attimi ed è saltato tutto in aria.