Comacchio, la sua “casa” è la pensilina del bus
Disagio per pendolari e studenti. L’assessore: «Non si fa aiutare»
Comacchio Clochard di mezza età ha trasformato pensilina di attesa dei bus in un giaciglio di fortuna per la notte. Non è la prima volta che l’uomo, conosciuto da tutte le istituzioni del territorio, come ricorda l’assessora alle politiche sociali, Rosanna Cinti, si serve della panchina posta sulla fermata delle corriere, posta all’altezza del Villaggio Raibosola, per trascorrere la notte. Al mattino, studenti e lavoratori che si recano alla pensilina, in attesa della corriera, trovano, con l’immancabile odore acre di urina, anche rifiuti abbandonati sulla panchina e a bordo strada. «Ora è ricoverato in ospedale – chiarisce l’assessora Cinti -, ma è un uomo che non accetta aiuti e non vuole farsi aiutare da nessuno, neppure dal Comune e dalle unità di strada che, più volte gli si sono avvicinate. Lunedì sera, dopo il consiglio comunale – prosegue l’assessora – anche il sindaco Negri aveva chiamato l’ambulanza, ma poi il senzatetto aveva rifiutato il trasporto. Io e le operatrici specializzate siamo anche state invitate in malo modo, più di una volta, ad allontanarci».
È una storia di emarginazione e di solitudine quella del clochard ormai conosciuto dalla gran parte dei comacchiesi, ma è prima di tutto una scelta di vita che l’uomo ha compiuto da diversi anni, tanto da rendere vani i tentativi di portargli aiuto, tentativi compiuti dalla rete dei servizi territoriali. Il cinquantenne sarebbe divenuto invisibile se non avesse scelto come giaciglio una panchina situata lungo un’arteria di grande scorrimento, in paese, quale è via Marina. Secondo le informazioni raccolte il clochard era titolare, sino a qualche anno fa, di un alloggio popolare, perso in seguito al cumulo di gravi morosità. «Ora è in ospedale, ma per noi resta il dispiacere perché non vuole in nessun modo essere avvicinato e aiutato. Sostiene – conclude amareggiata l’assessora alle politiche sociali -, di voler fare la propria vita. Anche gli abitanti della zona, dalle loro finestre vedono la situazione e vedono quante volte abbiamo cercato di avvicinarci. Continueremo a fare opera di convincimento, ma è un’impresa ardua». Le temperature si sono drasticamente abbassate dall’inizio di dicembre e sono destinate a subire inflessioni ulteriori.