La Nuova Ferrara

Ferrara

La sentenza

Lido Estensi, soldi finti per il porto turistico: tre condannati per truffa

Alessandra Mura
Lido Estensi, soldi finti per il porto turistico: tre condannati per truffa

I truffatori millantarono agganci con il Vaticano per finanziare il progetto e ricevere 100mila euro

3 MINUTI DI LETTURA





Lido Estensi Tutti condannati per truffa in concorso i sedicenti funzionari del Vaticano e il mediatore di affari finiti a processo per la rocambolesca vicenda del porto turistico, un progetto mai realizzato per il quale i tre imputati - secondo l’accusa e ora anche per il Tribunale - hanno intascato 100mila euro ai danni dell’imprenditore comacchiese Vittorio Tomasi e i suoi soci nella sfortunata impresa, ovvero Franco Pantalone, Dino Zuffoli e Filippo Ider Cavallari.

Ieri il giudice Sandra Lepore, accogliendo totalmente le richieste del pubblico ministero, ha condannato a 3 anni e 6 mesi Lucio Cesaroni, 71enne di Roma, e Marco Stracuzzi, 50enne di Voghiera, e a 2 anni e 10 mesi Domenico Bufacchi, romano di 78 anni.

I fatti risalgono al 2016 e la prescrizione incombe, anzi sarebbe già scattata come ha sostenuto ieri nel corso dell’ultima delle arringhe difensive l’avvocata di Stracuzzi, Patrizia Micai, che in subordine aveva chiesto l’assoluzione per il suo assistito definendo la ricostruzione alla base dell’impianto accusatorio «un film incredibile in cui però il regista è in difficoltà e lo sceneggiatore sembra ubriaco, situazioni assurde e surreali e senza indizi a carico». Di parere diverso il giudice, che ha ritenuto invece che le accuse avessero fondamento, pur all’interno di una storia che sì, in effetti, può ricordare un film, così come è emerso durante il dibattimento. Otto anni fa dunque Tomasi e le altre vittime della truffa vennero agganciate da Stracuzzi che, facendo loro credere di avere conoscenze con il Vaticano presentò loro due sedicenti funzionari della Santa Sede, il dottor Molinari e il geometra Celsi, impersonati rispettivamente dai due romani Bufacchi e Cesaroni con tanto di stemmi del Vaticano appuntati sulle giacche e in evidenza nei biglietti da visita. I due falsi funzionari dissero che il Vaticano, tramite il cardinal Silvestrini (esistente ma del tutto inconsapevole ed estraneo alla faccenda) era interessato a finanziare il progetto del Porto turistico di Lido Estensi - un sogno da tempo accarezzato dall’imprenditore comacchiese - ed era disposto a investire 200 milioni di euro per l’acquisto del terreno dove avrebbero trovato spazio anche 1.600 appartamenti e 600 posti barca. Somma che doveva essere versata, tramite bonifico bancario, sul conto corrente “Porto Turistico Estensi srl. In cambio, i tre mediatori chiesero e ottennero da Tomasi e soci un compenso di 100mila euro, che nel settembre del 2016 venne consegnato da Cavalieri al “ragionier Celsi”, ovvero Lucio Cesaroni, negli uffici di Tomasi a San Giuseppe di Comacchio. Lo stesso giorno, a Roma, Tomasi e Pantalone avevano un appuntamento con il “dottor Molinari” e il cardinale per portarsi a casa i 200 milioni di euro. Ma Molinari-Bufacchi si presentò da solo, portando una valigetta contenente si affrettò a spiegare, c’era una parte della somma. Il resto sarebbe stato versato tramite bonifico dal cardinale, che lo stava aspettando in banca. E, fulmineo, si era congedato. Nella valigetta c’erano 2.748 banconote da 500 euro fotocopiate.