Ferrara, Anselmo attacca Lodi: «Intimidisce la magistratura»
L’avvocato ed ex candidato sindaco: «Su mafie e fascismo c’è troppo silenzio»
Ferrara Il sindaco che poteva essere e che invece non è. Con il piglio dell’avvocato di sempre. Fabio Anselmo parla a 360 gradi: Lodi e il suo posto vacante, il sindaco (quello sì) Fabbri per il quale ha ancora qualche sassolino in tasca, l’opposizione e le sue mosse, il rischio mafie e il rispuntare del fascismo.
Anselmo, lei non sarà diventato sindaco, eppure abbiamo un ex vicesindaco che per 18 mesi è stato sospeso da assessore. Cosa ne pensa della condanna di Nicola Lodi per la vicenda Cidas?
«C’è stata e la sospensione è una conseguenza di legge. Non ho alcun motivo di soddisfazione, se non professionale perché la denuncia fu fatta dall’allora consigliera Ferraresi, di cui sono avvocato. Le sentenze si possono criticare, ma non lo può fare chi ha responsabilità istituzionali. Quando Lodi parla di sentenza assurda, di fatto è un’intimidazione nei confronti della magistratura. Un atteggiamento che preoccupa, sul modello Salvini».
Senza Lodi che conseguenze ci saranno sulla giunta?
«Se la vedranno loro. Nel frattempo Lodi ha detto che si candiderà a sindaco nel 2029. Sa come possono interpretarla questa cosa nel centrodestra? Come un messaggio del genere “non potete fare i conti senza di me”».
Cosa è, un’intimidazione anche questa?
«Diciamo che si tratta di un avviso ai naviganti. Per ora tanto silenzio, anche del sindaco. Ma il silenzio più grave è su un altro tema».
Sarebbe?
«Il recente rapporto della Direzione Investigativa Antimafia che parla di elevati rischi di infiltrazioni di organizzazioni di stampo mafioso a Ferrara. Con oltre 480 aziende a rischio condizionamento. Il vostro giornale lo ha riportato molto bene. Cosa ha detto Fabbri? Nulla. Cosa fa il Comune? E la società civile? Ho notato solo un gran silenzio. Sembra di stare in Sicilia, quando dicevano “la mafia non esiste”».
Altro nodo tra politica e giustizia. Quello che riguarda Sgarbi, presidente di Ferrara Arte, sul dipinto sequestrato ai Diamanti.
«Mi auguro che Sgarbi riesca a uscire estraneo dalle accuse che gli vengono mosse: io sono un garantista. Io non discuto la qualità della mostra in corso ai Diamanti, ho criticato come è stata gestita. Passerà alla storia come “la mostra del chiodo”, quello da cui è stato rimosso il quadro, sequestrato dai carabinieri. L’assessore Gulinelli avrebbe dovuto informare cittadini e utenti: è stato un danno d’immagine».
La sua richiesta di dimissioni è stata respinta dal Consiglio comunale. A proposito: lei quando si dimette? C’è chi dice presto.
«Magari per chi lo dice è una speranza! Resterò in Consiglio fino a che me lo consentono le energie. Non era il mio campo da gioco, sono entrato in punta di piedi».
Lei preferisce le aule di giustizia. Rimarrà nella storia di Ferrara come colui che ha inciso politicamente più come avvocato che come candidato e consigliere?
«Bella domanda. In campagna elettorale ho avuto legalità e trasparenza come bussole. Il mio impegno andrà sempre in quella direzione: sono coerente».
Come sono i rapporti tra maggioranza e minoranza?
«Vedo che Fabbri continua a citarmi nei suoi post. Forse se l’è presa perché non gli ho mai personalmente riconosciuto la vittoria. Ma dopo quella telefonata con l’insulto alla mia compagna... Quel caso non è finito».
Perché non è finito?
«Ci saranno delle sorprese, non dico altro».
Cos’è, un’intimidazione?
«(sorride)».
Come sta l’opposizione?
«È compatta».
Il centrosinistra alle Regionali è andato sopra il centrodestra, senza Fabbri candidato. E senza di lei, insinuano i più maligni.
«Pensi che hanno detto che non ci sono ferraresi nella giunta regionale per colpa mia. Sarebbe come dire che la Harris ha perso per colpa di Anselmo. Comunque la vera sconfitta è stata la Lega».
Cosa dice delle accuse di sessismo al consigliere Rendine per come si è rivolto a Marzia Marchi?
«Sono state frasi irrispettose, l’ho detto in più riprese. Però non sono nulla rispetto a come la destra trattò negli anni scorsi le consigliere Arquà e Ferraresi: ingiurie sistematiche. In fondo la maggioranza sta migliorando, ma ancora non basta».
Ha lasciato perplessità l’astensione di tutti sulla mozione contro le ronde notturne in via Arianuova, forse legate all’estrema destra.
«Si ricercava un documento unitario, sarebbe stato opportuno. Non c’è nulla di ridicolo in ciò che è successo: persone che di notte gridano “comunisti di m...”. Non può lasciare indifferenti, pensando anche all’apertura della sede di Forza Nuova. Sono fatti di pertinenza della pubblica sicurezza e spetta alle forze dell’ordine. Ma la politica deve dire qualcosa. Anche qui: troppi silenzi».