Codigoro, morì due ore dopo l’incidente. L’inchiesta prende altro tempo
Appurato che l’auto andava veloce e la curva non era segnalata
Codigoro Si allungano i tempi dell’inchiesta sulla morte di Giancarlo Baruffaldi, l’idraulico di 49 anni di Santa Maria Maddalena che perse la vita in un incidente stradale avvenuto il 25 agosto sulla strada provinciale 54 che da Codigoro porta a Volano. La procura ha chiesto una proroga dell’indagine, che vede dieci operatori sanitari intervenuti sul luogo indagati per cooperazione colposa per morte in ambito sanitario, e tre dirigenti della Provincia di Ferrara indagati per omicidio colposo legato a eventuali comportamenti omissivi.
Dalla consulenza cinematica affidata dal pubblico ministero Andrea Maggioni all’ingegner Alfonso Micucci dell’Università di Bologna sono emersi due elementi sostanziali: l’auto guidata dalla vittima procedeva a velocità elevata, e lungo la strada non c’era nessun cartello che indicasse la presenza di una curva pericolosa, dove poi la macchina sbandò e volò dalla parte opposta della carreggiata, finendo in un fossato.
Ma dinamica del sinistro e condizioni della strada non sono gli unici aspetti che la procura ha voluto accertare; il secondo filone - che necessita di ulteriori approfondimenti - riguarda la tempestività dei soccorsi e l’adeguatezza dell’assistenza sanitaria fornita al ferito, che uscì in modo autonomo dall’abitacolo dell’auto distrutta, apparentemente senza avere riportato gravi conseguenze, e morì due ore più tardi mentre si trovava ancora seduto sulla provinciale.
Gli inquirenti vogliono capire se gli operatori dell’emergenza sanitaria hanno compiuto tutti gli interventi necessari, se hanno agito con tempestività e se hanno sottoposto il paziente a ogni controllo dovuto, considerando che erano trascorse due ore dal momento in cui l’uomo era uscito dall’auto al quello in cui si è accasciato senza vita, dopo un repentino peggioramento delle sue condizioni.
Insieme a Baruffaldi viaggiavano anche la moglie e le figlie adolescenti (rimaste a loro volta ferite), e anche i famigliari, assistiti dall’avvocato Denis Lovison, chiedono che venga fatta piena chiarezza sul decesso del loro caro.l
A.M.
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