Ferrara. Rapirono un ragazzo di 12 anni. Chiesto il rinvio a giudizio
Dopo essere stati truffati dal fratello volevano il riscatto
Ferrara La procura ha chiesto il rinvio a giudizio per i due giovani che nell’ottobre del 2023 rapirono un bambino di 12 anni per ottenere, come “riscatto”, il risarcimento per essere stati truffati dal fratello quindicenne dell’ostaggio. Sequestro di persona è l’accusa formulata dal pubblico ministero Andrea Maggioni nei confronti dei due imputati, entrambi residenti nel Modenese, che all’epoca dei fatti avevano 27 e 20 anni. La loro posizione sarà valutata dal Gup all’udienza preliminare, che non è ancora stata fissata.
I due si resero protagonisti di una vicenda tra il rocambolesco e l’inquietante, passando in una sera dal ruolo di vittime a quello di sequestratori.
Tutto era cominciato il 13 ottobre dell’anno scorso, con un bidone. Il 27enne aveva contattato un venditore online - un ragazzino di 15 anni di Ferrara che per l’occasione aveva creato un falso profilo utente - concordando l’acquisto di uno smartphone per 650 euro, aveva pagato e si era ritrovato tra le mani un telefono “patacca”. I tentativi di recuperare i suoi soldi erano poi falliti, perché il ragazzino si era reso irreperibile bloccando l’acquirente beffato. Che però non si era arreso ed era passato al contrattacco, aprendo a sua volta un profilo fake per riuscire a mettersi di nuovo in contatto con il quindicenne. Fingendosi dunque un nuovo cliente, si era detto interessato a comprare un paio di scarpe di marca, ed era stato così fissato un appuntamento per la sera del 19 ottobre, in piazza Travaglio. All’incontro però, portando le scarpe, si erano presentati il fratello minore, un ragazzino di appena 12 anni accompagnato da un coetaneo. Ad attenderli, un adulto di 27 anni piuttosto arrabbiato, spalleggiato da un amico ventenne.
I due avevano pensato bene di rapire il bambino per ottenere il rimborso, costringendo il piccolo a salire in auto nonostante si trovassero in una piazza piena di gente. A dare l’allarme l’amico - terrorizzato - del giovanissimo ostaggio che aveva chiamato i carabinieri, mentre l’auto si dirigeva verso Vigarano Mainarda. I rapitori nel frattempo avevano infatti chiamato la mamma del dodicenne, dicendole di presentarsi davanti al supermercato di via Marconi (inizialmente il luogo dell’incontro doveva essere davanti alla stazione dei carabinieri) con i 650 euro da consegnare in cambio del figlio. All’appuntamento, però, si erano presentati i carabinieri, subito avvertiti dalla donna, e i due giovani modenesi erano stati arrestati per sequestro di persona, mentre il ragazzino era stato riconsegnato sano e salvo ai suoi familiari.
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