La Nuova Ferrara

Ferrara

La storia

Sandolo, dalla Campanella alla Tana con la cucina nel cuore

Katia Romagnoli
Sandolo, dalla Campanella alla Tana con la cucina nel cuore

I ristoratori riaprono un nuovo locale: «Il 10 gennaio si parte»

3 MINUTI DI LETTURA





Sandolo Dopo aver risollevato le sorti del ristorante “La Campanella” di Sandolo, rimasto a lungo isolato per via dei lavori che dal 2021 avevano interessato l’omonimo ponte, Giorgio e Irina, coniugi e ristoratori, si accingono a intraprendere un nuovo stimolante percorso, riaprendo da gennaio la storica “Tana del Drago” di San Bartolomeo in Bosco. In rete da qualche tempo circolano gli annunci di vendita de “La Campanella”, ristorante gestito con successo, negli ultimi due anni da Giorgio ed Irina, approdati da Milano nella campagna ferrarese, con le idee chiare. Insieme ai residenti, i coniugi, avevano lottato per accelerare i tempi di ripristino del ponte, infrastruttura nevralgica per raggiungere il ristorante stesso.

Le operazioni

I lavori, finanziati dal Comune per un importo di 55mila euro ed eseguiti dal Consorzio di Bonifica Pianura di Ferrara, sono stati ultimati recentemente.

«La proprietà ha deciso di mettere in vendita il locale, che io e mia moglie abbiamo gestito con tanta passione e con altrettanto impegno, richiamando una clientela sempre più numerosa – spiega Giorgio Semeraro –; abbiamo valorizzato al massimo l’attività, ma non avendo la possibilità di rilevarla, io ed Irina abbiamo deciso di rimboccarci le maniche nuovamente, per far rinascere l’ex Tana del Drago, chiusa da diversi anni. Contiamo di inaugurare il locale il 10 gennaio: sarà ribattezzata la Tana di Giò e Irina».

La Campanella, con i suoi 130 metri quadri di superficie calpestabile, si affaccia su un laghetto e chiuderà il 2024 “in bellezza”, come sottolinea il gestore, «perché arriveremo al cenone, che ha già il tutto esaurito di prenotazioni, con il brindisi di San Silvestro in una serata con intrattenimento musicale».

La clientela

Il locale, in questi due anni, attraverso il passaparola, è riuscito a fidelizzare la clientela. Dopo la festa di capodanno i due ristoratori concentreranno le loro energie nella nuova avventura del gusto a San Bartolomeo in Bosco, dove «trasferiremo – assicura Giorgio – tutta la nostra passione per la cucina, con il menù che ha già ottenuto un ottimo gradimento a La Campanella. Ora stiamo ultimando i lavori di tinteggiatura, tutte le autorizzazioni necessarie sono già state concesse. Io continuerò ad operare in cucina, mentre mia moglie sarà in sala».

Un altro posto

Nella tana di Giò ed Irina, la cui superficie calpestabile è di circa 300 metri quadri, il doppio dell’attuale “La Campanella”, lavorerà anche uno staff composto da sei persone. Con una grande voglia.

«Sto già scegliendo i camerieri che porterò – prosegue Semeraro – anche a San Bartolomeo non mancheranno le specialità a base di pesce, come i tagliolini all’astice o gli spaghetti freschi con pomodorini, cozze e pecorino e l’impepata di cozze, accanto alle specialità di carne. Da gennaio tornerà a vivere». 


© RIPRODUZIONE RISERVATA