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“Ronde” di solidarietà nelle notti di Natale a Ferrara

“Ronde” di solidarietà nelle notti di Natale a Ferrara

Senzatetto al gelo, interviene “Un tetto di cuori”

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Ferrara In queste notti rigide i senzatetto che dormono fuori avranno quanto meno il conforto di una visita e di un brindisi in compagnia davanti ad un panettone.

A muoversi in questo senso sono i volontari del gruppo informale “Un tetto di cuori” che si occupano abitualmente di queste persone e che ieri e questa sera si trovano con loro dalle Poste per condividere almeno in parte il Natale con chi non ha nemmeno un tetto sotto il quale dormire. «Abbiamo messo da parte diversi panettoni e anche quest’anno, come i Natali scorsi, andiamo a portarli a queste persone, che in parte conosciamo e seguiamo e comunque abbiamo cercato di avvisare con il “tam tam” - racconta uno dei volontari di questo gruppo - Di solito riusciamo a trovarci con dieci-quindici di loro».



Si parla in questi casi dei senzatetto che gravitano attorno al centro storico, quelli più “visibili” anche in queste serate di feste di piazza, e già individuati da Domenico Bedin (Viale K) appunto in una decina. Ma le dimensioni del problema sono sicuramente maggiori, «ormai queste persone cercano di lasciare poche tracce della loro presenza, giusto il cartone appoggiato da qualche parte, perché la Polizia Locale ad ogni segnalazione risponde con sgomberi di tutto quanto viene trovato. Ma nei cantieri appena fuori il centro - rivela il volontario di “Un tetto di cuori” - pensiamo a via Scalambra ma non solo, trovano rifugio altre persone. Altri punti sono gli scoperti dei bar».

Non tutti restano a lungo sulla strada, «rispetto all’anno scorso siamo riusciti ha trovare lavoro e sistemazione ad un paio di situazione: c’era in particolare un uomo di origine spagnolo che una nostra volontaria ha seguito in ospedale (gli avevano rotto una gamba) e alla fine, dopo contatti e ricerche, a riportare in contatto con la madre, venuta poi in Italia: ora è tornato in Spagna». Ma è chiaro che per gli altri non basta l’assistenza di emergenza, quasi sempre limitata a una coperta termica e 10 euro.

«È vero, servirebbe un ricovero di emergenza ad accesso rapido, come ha richiesto Bedin - è il ragionamento dei volontari del gruppo - Il problema è la gestione, perché una struttura del genere andrebbe tenuta aperta h24, soprattutto d’inverno, e non è facile garantirla, anche per questioni di nazionalità ed etnia». Problemi, questi ultimi, che sono presenti anche nella struttura pubblica di Ferrara, e che non sono estranei alla indisponibilità di diversi senzatetto ad utilizzare quel dormitorio.

Bisogna ora vedere se verrà accolto l’appello di Bedin per un tavolo prefettizio tra Comune e associazioni, per verificare la fattibilità di una collaborazione nell’apertura e gestione di un ricovero di emergenza. 


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