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Marozzo, a caccia di risorse per la rinascita delle scuole elementari

Fabio Terminali
Marozzo, a caccia di risorse per la rinascita delle scuole elementari

Il piano di recupero vale 932mila euro

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Marozzo Dare nuova vita alle ex scuole di Marozzo è tra gli obiettivi dell’amministrazione comunale di Lagosanto. L’edificio che venne costruito a fine anni ’50, a lungo ospitò i bambini delle elementari. Poi, come per altri luoghi analoghi nei piccoli centri, arrivò la decadenza e la chiusura. Dopo un breve utilizzo come sede dell’ufficio postale, di nuovo l’oblio.
Adesso l’obiettivo è ricavare in quegli spazi, ovviamente da restaurare e riadattare, un presidio territoriale per accogliere associazioni legate alle attività sanitarie e di soccorso. La scelta è ricaduta sul questo fabbricato in quanto si trova in una posizione strategica, rispetto all’ospedale del Delta, al centro abitato di Lagosanto e alla zona della costa. Ed ecco che il Comune ha candidato il progetto di recupero dello stabile all’edizione 2024 del bando, promosso dalla Regione, che finanzia misure a sostegno di strategie di rigenerazione urbana e territoriale. Va sottolineato che il quadro economico complessivo dell’intervento è piuttosto ingente: 932mila euro. Nella migliore delle ipotesi, si conta di poter usufruire di fondi regionali pari a 810mila euro (la quota massima concedibile viste le dimensioni del Comune) con il resto che toccherebbe all’amministrazione, tramite mutuo o fondi propri.
L’edificio si trova in cattivo stato di conservazione esternamente, ma soprattutto internamente al primo piano (che già in passato fu oggetto di progetto e lavori finalizzati alla realizzazione due monolocali da adibire ad abitazioni per momenti di emergenza) presenta segni di degrado che necessitano interventi immediati.
All’interno l’amministrazione conta di ospitare un Coc, il Centro operativo comunale o addirittura a valenza intercomunale, la cui attivazione scatta nelle fasi di emergenza e pericolo, a supporto della comunità. Di conseguenza sono state individuate le associazioni che qui troveranno la loro sede operativa: si tratta delle sezioni laghesi della Protezione civile, dell’Associazione nazionale carabinieri, dell’Ente nazionale protezione animali e delle Guardie zoofile volontarie.
“Tutte queste associazioni possono collaborare e cooperare – scrive l’amministrazione comunale nella relazione progettuale –. Attualmente contano mediamente dai 30 ai 50 aderenti e hanno sedi separate e in piccole stanze, senza la possibilità di fare riunioni e assemblee, con evidenti limiti per la gestione delle loto attività e funzioni sul territorio, senza la possibilità di condividere intenti e operazioni della stessa entità e far crescere la coesione sociale su attività di grande utilità alla comunità”.