Ferrara, l’artista Marcello Darbo malmenato e rapinato in strada
Il pittore, cantautore e sociologo ferrarese derubato del cellulare e colpito con un pugno al naso: «Ma non provo odio per quel giovane»
Ferrara Un pugno al volto per poter guadagnare la fuga e mantenere il telefono cellulare appena rubato. Dall’altra parte delle nocche c’era il naso dell’artista e sociologo ferrarese Marcello Darbo, 67 anni.
Il fatto è avvenuto in pieno centro di Ferrara, in via Vittoria, intorno alle 20 della vigilia di Natale. Darbo era appena uscito da un ristorante per fumare una sigaretta e si era seduto su una panchina. Lì, racconta lo stesso Darbo, è stato avvicinato da un giovane che gli ha chiesto una sigaretta e mentre lui gliela stava dando l’altro gli ha sottratto il cellulare. La prima fuga è però finita in una traversa di via Vittoria, vicolo Mozzo Torcicoda, un vicolo cieco. Darbo gli si è allora fatto avanti, ma colui che fino a quel momento aveva compiuto “solo” un furto, si è trasformato in rapinatore, sferrando all’artista un pugno al naso per poi dileguarsi definitivamente.
In via Vittoria, dove Darbo ha il suo studio artistico, sono poi arrivati i soccorritori del 118 e i carabinieri. L’artista porta sul volto i segni del pugno ricevuto, che gli ha rotto il setto nasale.
Una brutta vicenda, che però Darbo prende con grande filosofia e un bel pizzico d’ironia. «Mi ha dato un cazzotto talmente professionale che mi ha aperto la narice destra e ora respiro meglio», commenta raggiunto al telefono, «è stato professionale, quel cellulare se lo è guadagnato».
Ma subito emerge anche il lato del sociologo Darbo, che non vuole che la sua sventura diventi un caso più grande di quello che è e quando lo dice si fa serio: «Capisco che in momenti di forte crisi economica come questi possano capitare questi comportamenti, io non provo odio per quel giovane».