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Sanità, ok al pre-accordo: più soldi per i dipendenti

Sanità, ok al pre-accordo: più soldi per i dipendenti

La Fp-Cgil: «In due anni 1,5 milioni di euro in welfare complessivo per le due aziende sanitarie»

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Ferrara Note dolci di fine anno per i lavoratori del comparto sanitario a Ferrara grazie alla firma della pre-intesa relativa al contratto integrativo delle aziende sanitarie che riguarda circa 4.500 dipendenti. Il prossimo passaggio è il controllo del collegio sindacale per la verifica normativa ed economica prima della sottoscrizione definitiva.

«L'accordo relativo all’anno 2024 – spiega la Fp-Cgil nell’annunciare la firma preliminare – comprende le progressioni economiche previste dal contratto collettivo nazionale di lavoro o differenziali economici stipendiali, veri e propri scatti di avanzamento stabile del valore di 1.200 euro anno per le professioni sanitarie e per i funzionari, 1.000 euro per gli assistenti, 800 euro per gli operatori e 700 euro per il personale di supporto. Per esse è previsto un finanziamento di 450.000 euro per ogni azienda che si aggiungono ai 300.000 dell’anno precedente per un totale complessivo provinciale sul biennio 23/24 di 1,5 milioni di euro di progressioni economiche stabili. Un valore enorme per il nostro territorio – rivendica il sindacato – che rappresenta una sorta di investimento sulle donne e sugli uomini che tutti i giorni lavorano nel nostro servizio sanitario, con grande impegno, ma anche un volano economico che metterà a disposizione più risorse sul nostro territorio».

L’accordo, spiega la Fp -Cgil, prevede anche «l’erogazione di una quota aggiuntiva di produttività annua, oltre a quella già erogata mensilmente, che oscilla tra i cinquecento euro e i settecento euro pro-capite per un valore complessivo annuo di produttività che sta in una forbice tra i 2.500 euro e i 3.500 a seconda del profilo di inquadramento. Negli accordi sanciti nel testo, inoltre, ci sono impegni per l’anno 2025 a proseguire il percorso di assegnazione delle progressioni oltre ad un impegno per valutare un progetto sperimentale di welfare integrativo aziendale. Anche se, questo va detto, un recente emendamento del governo rischia di essere la pietra tombale di esso perché il governo stesso che millanta il welfare come strumento di benessere delle lavoratrici e dei lavoratori ha escluso la possibilità che l’azienda possa intervenire a sostegno economico dal proprio bilancio, che è l’elemento di base dei progetti di welfare».