Botti di Capodanno e al coniglietto viene un crepacuore
A Berra l’animale non ha retto al frastuono. Il proprietario: «Grande rabbia»
Berra «Non volevo ma la rabbia è grande; grazie a quanti l’altra sera hanno contribuito a far scoppiare il cuore alla mia coniglietta». A denunciare l’accaduto è Patrizio, un cittadino di Berra, che il primo dell’anno si è visto mancare uno dei suoi animaletti, un coniglio, che non ha retto ai numerosi botti di capodanno. Eppure c’è un’ordinanza che parla chiaro e riguarda “il divieto su tutto il territorio comunale di Riva del Po (...) di effettuare e far effettuare scoppio di petardi, mortaretti ed artifici similari e di ogni tipo di fuoco pirotecnico...”. Ma spesso, purtroppo, le leggi non bastano contro l’inciviltà di alcuni. E questa volta a farne le spese è stato un coniglio che non ha retto al rumore di questi botti.
È risaputo che i fuochi artificiali possono essere causa di morte, ferimenti e traumi per cani, gatti, animali domestici, ad esempio anche per gli uccelli. Eppure ogni anno siamo qui a raccontare aneddoti negativi. Da anni la Lac – la Lega per l’Abolizione della Caccia – invita i cittadini che amano gli animali, domestici e selvatici, a non utilizzare i botti per festeggiare l’arrivo del nuovo anno. Gli appelli arrivano da tutte le associazioni ma spesso, troppo spesso, non vengono ascoltati. Va ricordato che cani, gatti e piccoli animali domestici si spaventano quasi a morte per i botti della notte di San Silvestro; ciò è dovuto in particolare alla loro soglia uditiva infinitamente più sviluppata e sensibile di quella umana. L’uomo ha un udito con una percezione compresa tra le frequenze denominate infrasuoni, intorno ai 15 hertz, e quelle denominate ultrasuoni, sopra i 15.000 hertz. Cani e gatti, invece, dimostrano facoltà uditive di gran lunga superiori: il cane fino a circa 60.000 hertz mentre il gatto fino a 70.000 hertz.
La denuncia di Patrizio non è passata inosservata: numerose le rimostranze a suo favore e soprattutto per quel povero coniglio. Alcuni commenti sono anche pesanti, perché basta poco per aiutare gli animali. Senza dimenticare i divieti dei botti, che però hanno poca valenza se non sono supportati da controlli adeguati e dal buonsenso. E cosi, quello che si è sentito quest’anno a Berra (sicuramente non solo a Berra) ha, per certi versi, prevaricato ogni limite.