La Nuova Ferrara

Ferrara

Lavoro

Messa di Perego a Copparo per i dipendenti di Berco

Franco Corli
Messa di Perego a Copparo per i dipendenti di Berco

«La persona torni al centro di ogni azione politica e sociale»

3 MINUTI DI LETTURA





Copparo Il lavoro chiede responsabilità. Sempre, da parte di tutti. È in sintesi il forte messaggio denso di contenuti anche sociali al centro dell’omelia tenuta ieri mattina nella chiesa dei santi Pietro e Paolo di Copparo dall’arcivescovo di Ferrara-Comacchio, Giancarlo Perego, con grande solidarietà ai lavoratori della Berco.

In chiesa tra i numerosi fedeli di ogni età e scout, anche una delegazione delle maestranze (e alcuni quadri aziendali) con cui al termine del rito religioso l’altro prelato ha voluto incontrarsi per fare il punto della situazione in fabbrica in modo informale, e con grande cortesia verso la stampa locale. La santa messa con monsignor Perego è sta officiata dal parroco di Copparo, don Daniele Panzeri, e dai sacerdoti del Vicariato. Una omelia intensa, quindi, quella di Perego, con vari passi fondamentali, dal Giubileo del 2025 ai messaggi di Papa Francesco. E sempre con un chiaro riferimento alla crisi della Berco, con il rischio di ben 400 tagli nello stabilimento copparese e rischio di delocalizzazione di alcune produzioni: «Ci siamo riuniti in preghiera, con un particolare pensiero ai lavoratori e lavoratrici della Berco, storica azienda di questa comunità, per condividere un momento non facile, in ordine di salvaguardia di un bene prezioso, il lavoro. Aggiungendo che “Il lavoro - ha scritto San Giovanni Paolo II - è uno di questi aspetti, perenne e fondamentale, sempre attuale”».

Parole che hanno suscitato una grande attenzioni dei presenti, con fedeli provenienti da tutto il territorio dell’Unione Terre e Fiumi, poi rappresentanti della Giunta e del Consiglio comunale, con la maggioranza e le minoranze unite a difesa dei dipendenti Berco, superando sul tema le diverse collocazioni politiche. Quindi, citando altri passaggi delle Sacre Scritture e dei forti messaggi ancora di Papa Francesco sul Giubileo, l’arcivescovo ha toccato e criticato anche alcuni aspetti generali economici e sociali, poco rispettosi dell’uomo. E il richiamo alle guerre in atto in Ucraina e nel Medio Oriente. «Il mondo del lavoro oggi ha bisogno di questa umanità, perché il lavoro sia degno, rispetti la dignità della persona, Una umanità - ha detto ancora - che non si vive a distanza, ma nella condivisione delle difficoltà, una umanità che non deriva semplicemente da denaro, ma dalla condivisione dei problemi, delle prospettive future. Una umanità che coinvolga tutte le componenti di una fabbrica, dai proprietari, ai dirigenti, ai lavoratori».

Quindi, un altro passaggio critico su alcuni aspetti del modello attuale: «Quando l’economia diventa schiava della finanza, quando il profitto è prima di ogni cosa e persona, quando la politica è succube dell’economia, doppiamo tornare, come scrive Papa Francesco nell’enciclica Fratelli tutti, a porre al centro di ogni azione politica, sociale ed economica, la persona umana, la sia altissima dignità e il rispetto del bene comune».

Ecco le parole conclusive di monsignor Perego: «Cari fratelli e sorelle, in comunione con gli operai della Berco, viviamo con intensità questa preghiera al Signore per la tutela del loro lavoro. Non sappiamo come si concluderà questa vertenza. Sappiamo però che ogni preghiera è un atto politico, un atto comunitario perché guarda alla vita, alle gioie e alle speranze». Poi, come detto, Perego è rimasto a parlare con i dipendenti presenti in vista dei prossimi incontri, decisivi per le sorti dei lavoratori della Berco, sperando che vengano ridotti i tagli richiesti. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA