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L’operazione

Comacchio, sgominata la banda dei furti

Annarita Bova
Comacchio, sgominata la banda dei furti

Si tratta di cinque persone appartenenti tutte alla stessa famiglia. Hanno colpito lungo il litorale per diversi mesi. Trovati con parte della refurtiva

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Comacchio Orologi, collanine, bracciali e anche telefoni cellulari: la banda dei furti che nei mesi scorsi (e non solo) ha colpito più e più volte sul litorale comacchiese è stata sgominata dai carabinieri dell’aliquota operativa e della stazione di Porto Garibaldi della compagnia carabinieri di Comacchio. Si tratta di cinque persone, tre uomini e due donne, tutte appartenenti alla stessa famiglia che sono stati denunciati per ricettazione. Monili d’oro e altri oggetti potranno essere recuperati (ovviamente da parte di coloro che avevano fatto denuncia) in caserma a Comacchio.

Le indagini da parte dei militari non si sono mai fermate, ma non è sempre semplice, se non vengono colti in flagranza di reato, arrivate ad individuare i responsabili dei furti. La banda è rimasta in azione soprattutto sui Lidi di Comacchio, prendendo di mira le case estive. I carabinieri hanno eseguito nei giorni scorsi una perquisizione domiciliare a carico del nucleo familiare residente nel Copparese, in quanto ritenuto responsabile di numerosi furti in abitazione messi a segno negli ultimi mesi lungo il litorale comacchiese. I sospettati, individuati nel corso appunto di attività investigativa scaturita a seguito di meticolosi sopralluoghi effettuati dai militari dell’Arma di Comacchio nelle abitazioni oggetto dei furti, sono stati trovati in possesso di numerosi monili in oro e argento, vari orologi di valore, e numerosi attrezzi atti allo scasso tra i quali flessibili a batteria utilizzati per tagliare inferriate di porte e finestre, nonché cassaforte e cassette di sicurezza.

Tutti e cinque sono stati pertanto denunciati in stato di libertà alla Procura estense per il reato di ricettazione. In pratica non sono state disposte misure restrittive della libertà personale prima della celebrazione del processo e quindi i cinque sono tornati nella loro casa, in attesa di giudizio.

La refurtiva rinvenuta nella loro abitazione è ora al vaglio dei militari al fine di individuarne la provenienza e di conseguenza i legittimi proprietari che verranno, una volta compiute le verifiche necessarie, contattati direttamente dai carabinieri lagunari per la restituzione. Intanto già nelle foto fornite dai carabinieri, è possibile riconoscere, nel caso, oggetti rubati, che sarà comunque possibile visionare in caserma.