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Ferrara, il cinema Boldini ancora chiuso. Altri mesi per finire il cantiere

Stefano Ciervo
Ferrara, il cinema Boldini ancora chiuso. Altri mesi per finire il cantiere

La nuova ditta ha scoperto anche problemi al tetto: se ne riparla in estate

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Ferrara I film al Boldini? Forse in estate. Il cantiere infinito del cinema-teatro più “fidelizzato” in città, unica monosala ancora non chiusa, è infatti destinato ad un’ulteriore proroga, di almeno quattro mesi, e la ripresa delle programmazioni slitta un’altra volta. L’azienda che ha ereditato i lavori di sistemazione post sisma dopo la risoluzione del contratto iniziale, la Camar di Reggio Emilia, ha ripreso a lavorare il 23 agosto ma è incappata in “imprevisti” che impongono di aggiornare i costi e allungare le tempistiche rispetto alla scadenza contrattuale del 17 dicembre scorso.
Le novità
A seguito d’indagini sul coperto, sottolinea l’amministrazione comunale, «si è potuto appurare lo stato di degrado in cui versa il tetto del complesso e la mancanza di adeguata impermeabilizzazione», per cui risulta intervenire anche lì. Si è dovuto inoltre attivare «lo sgombero del cantiere e dei materiali da costruzione stoccati all’interno dei locali alla precedente impresa appaltatrice e successivo stoccaggio nei magazzini comunali», trasporto e conferimento in discarica di macerie e materiale di risulta di demolizioni e rimozioni abbandonate dal precedente appaltatore; pulizia di cantiere e sanificazione da guano di piccione. Inoltre la verifica degli impianti realizzati dalla ditta precedente «hanno comportato un impegno temporale importante - riconosce l’amministrazione comunale - e si è dovuto provvedere alla messa in sicurezza del cantiere, in quanto le linee elettriche presenti erano ancora in tensione e non vi erano presenti quadri elettrici di cantiere certificati», tanto che è stato necessario realizzare una nuova linea provvisoria dal punto di consegna dell’energia elettrica. Tutti interventi necessari «per proseguire il cantiere il sicurezza e non vanificare gli interventi già eseguiti e in corso all’interno dell’edificio».
I nuovi lavori, è bene sottolinearlo, non comportano un aumento dell’importo del progetto, con oltre 600mila euro di lavori ancora da eseguire. Le tempistiche, invece, si allungano parecchio, visto che al consorzio Camar sono stati concessi altri 120 giorni per completare il cantiere.
Prospettive
Considerato che poi serviranno i tempi tecnici per la messa a disposizione del complesso, ben che vada se ne parlerà in estate, o magari direttamente a settembre, di rivedere una ripresa della programmazione. «Noi non abbiamo avuto interlocuzioni da parte dell’amministrazione su questa novità relativa al cantiere - spiega Matteo Antico, vicepresidente provinciale Arci - Da parte nostra, comunque, non c’era l’aspettativa di poter riprendere l’attività del Boldini alla fine dell’anno scorso, per cui continuiamo a svolgere le rassegne alla Sala Estense in attesa di avere un quadro più chiaro». Bisogna tra l’altro attendere l’orientamento del Comune sulle modalità di gestione della struttura, una volta completato l’intervento.
Fino alle elezioni
Di tempo per pensarci su a Palazzo Municipale ne ha avuto parecchio, visto che un cantiere da 1,2 milioni di euro e cinque mesi di durata prevista dei lavori ci metterà sui quattro anni per essere portato a termine. Grossi problemi ci sono stati, da subito, con il consorzio vincitore della gara con un ribasso del 27,77%, il napoletano Restore, che non è mai riuscito a far decollare per davvero il cantiere, complice lo stop and go del periodo Covid. La svolta era arrivata la primavera scorsa, in piena campagna elettorale, con i candidati di centro sinistra a fare i sit-in davanti al cantiere e Palazzo Municipale a rassicurare. Dopo aver risolto il contratto con Restore, per grave inadempimento, l’amministrazione comunale era riuscita a coinvolgere una ditta nell’elenco di quelle che avevano partecipato alla gara, evitando così le lungaggini di un nuovo bando. Il quadro economico complessivo era nel frattempo lievitato a 1,4 milioni, dei quali 647.266,53 affidati appunto a Camar. A inizio gennaio la nuova variante.

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