Ferrara, pressing su Eni per il Petrolchimico: «Non smantelli il cracking»
La preoccupazione dei sindacati per le forniture di etilene e propilene e per i pensionamenti che non vengono sostituiti
Ferrara Il petrolchimico di Ferrara, come gli altri dell’ex quadrilatero padano (Mantova, Ravenna e Porto Marghera) è finora rimasto ai margini dei tavoli ministeriali della chimica, che si sono finora concentrati su Brindisi e la Sicilia. Là stanno chiudendo impianti e programmando riconversioni, qui no. Per il momento sono arrivate solo generiche garanzie sulla continuità delle forniture di etilene e propilene, prodotti da Versalis negli impianti in chiusura, e un impegno senza data alla convocazione di un tavolo anche per i “padani”. L’allarme lanciato dalla Cgil nazionale, confederazione più federazione dei chimici, sulle ripercussioni di queste azioni anche al Nord, alla fine della scorsa settimana dopo l’incontro che ha ufficializzato la chiusura di Brindisi, ha però consentito di mettere a fuoco alcune problematiche, tanto da far emergere un nuovo appello, questa volta da parte di Uil: «Non smantellate i cracking di Brindisi e Priolo, dopo la sospensione delle produzioni, vediamo come vanno gli approvvigionamenti senza produzione».
Fornitura Il nodo principale resta infatti quello delle forniture di etilene e propilene, agli impianti diretti ma anche a quello di Basell. Il contratto con quest’ultima multinazionale risulta essere infatti solo prorogato di un anno, rispetto alla scadenza del 31 dicembre 2024, e in questi giorni è emersa la possibile spiegazione: il cracking di Brindisi chiuderà già in aprile, mentre quello di Priolo proseguirà fino a dicembre, garantendo quindi le forniture vie nave a Ferrara (attraverso Marghera) fino appunto a fine anno. «Non abbiamo mai affrontato una situazione del genere, già oggi l’approvvigionamento è veramente complicato, e non riusciamo ad immaginare come sarà quando Versalis dovrà comprare i monomeri sul mercato, magari fuori Europa. Per questo - dice Vittorio Caleffi (Uil) - sarebbe importante non smantellare i cracking, anche perché la situazione del mercato internazionale della plastica non è tra le migliori». I cracking producono per il 60% e per il 40% propilene, quindi sono coinvolti in entrambi i processi produttivi più importanti del petrolchimico.
Produzioni Versalis «sta accelerando», dice Ida Salvago (Cgil), alcuni pensionamenti attraverso trasferimenti, in realtà non operativi, a Porto Marghera, dove ci sono accordi che li consentono: il fatto è che le posizioni in uscita non vengono poi sostituite. Nel frattempo la produzione è rallentata, visto che di tre linee di Elastomeri una è ferma da luglio, le altre due dovrebbero marciare in maniera alternata. Basell dipende appunto dall’arrivo puntuale delle navi di propilene a Marghera, visto che nel porto veneto non sono stati costruiti per intero gli hub di stoccaggio che avrebbero consentito di gestire ritardi o cancellazioni di viaggi, e un carico basta per un paio di giorni di produzioni.
Yara, dal canto suo, è impegnata nella maxi-fermata invernale di manutenzione, che permette anche di ottimizzare la gestione del prezzo del metano, utilizzato massicciamente per produrre urea fertilizzante. La fermata dovrebbe andare avanti per un altro mese. Intanto le scorte di urea vengono utilizzate nella produzione di Ad blue, indispensabile per i motori diesel, e in questa maniera si riesce a garantire in sostanza la piena occupazione dei circa 150 addetti.
Protocollo Sullo sfondo ci sono movimenti anche sul tavolo locale, che riguarda il protocollo cui partecipa peraltro il Ministero del Made in Italy, imperniato sui progetti per l’abbattimento di consumi di acqua. Giovedì è in programma una riunione tecnica, sul fronte sindacale arrivano sollecitazioni a tutto tondo: «È il caso di fare il punto sullo stato di attuazione dei progetti - incalza Caleffi - anche perché rappresentano un’importante cartina di tornasole sulle intenzioni delle multinazionali sul nostro sito, prevedendo investimenti di svariate decine di milioni. Siamo fermi allo studio di fattibilità commissionato ad una società specializzata di Rotterdam oppure c’è stato qualche passo avanti in questi mesi?».
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