La Nuova Ferrara

Ferrara

Il lutto

Ferrara dice addio a Luigi, anima del bar Continental: «Aveva sempre idee»

Ferrara dice addio a Luigi, anima del bar Continental: «Aveva sempre idee»

Il 22 gennaio l’addio a Cocchi, dietro al banco 47 anni

2 MINUTI DI LETTURA





Ferrara Per quasi 50 anni ha gestito il noto bar pasticceria Continental in via Saraceno, in quella che è stata una grande impresa di famiglia e un marchio che ancora oggi è gestito dalla figlia per la vendita di vino con l’ecommerce. È morto Luigi Cocchi, conosciutissimo per aver guidato il bar col fratello Gabriele, la moglie Graziella, la figlia Paola e a lungo anche papà Eurito. Attività avviata nel 1971 e chiusa il 30 giugno 2018, con sorpresa della figlia che il giorno dopo fece venire tutti i clienti davanti al bar per una foto ricordo.

«Il bar fu chiuso per i problemi di salute di papà - racconta Paola -, gli fu diagnosticata una malattia e lui faceva un lavoro immenso, sia il turno dietro al banco come barista che il lavoro in magazzino. Decidemmo a mettere in vendita il bar, fino alla decisione di chiudere l’attività. Era una gestione complessa, negli ultimi vent’anni avevamo anche aggiunto il servizio di enoteca d’asporto, ma era prima di tutto un bar-pasticceria con pasticceria di produzione, servizio catering e grandi eventi».

Ma quella di Cocchi è una storia speciale anche per un altro motivo, la passione per l’arte, insolita per chi si era fermato alle elementari. «La famiglia era orgogliosamente del rione Dezima. Nonna era cuoca all’asilo di Copparo, mentre Papà iniziò presto a vendere libri con nonno. Da qui papà prese la passione per la lettura e poi anche quella per l’arte, ma intanto doveva lavorare, già a 13 anni iniziò alla Felisatti a Ferrara, poi alla Berco come tornitore per 17 anni, quando gli fu consigliato di cambiare vita completamente. Prese casa in via Vignatagliata con mamma e lo zio e per due anni gestirono il circolo delle Poste. Poi la grande proposta, era in vendita il Continental che già si chiamava così: chiaro si trattava di un passo importante, con laboratorio produzione paste e poca esperienza, ma papà mai ha avuto paura di fare passi importanti, sapeva di poter creare una cosa sua e andò avanti su questa strada, trascinando mamma e zio, licenziatosi a sua volta da Berco. Ancora c’era il nonno Eurito alla cassa e per commissioni di vario tipo. E fu una lunga, bellissima, avventura. Poi papà aveva sempre idee, era vulcanico, non dormiva manco la notte».

E la passione per l’arte spinse Cocchi ad aprire anche la Galleria Estense per esposizioni d’arte e ottimi rapporti con Palazzo dei Diamanti. In queste ore numerosi i messaggi di cordoglio di clienti, dall’ex assessore Simone Merli alla storica Antonella Guarnieri e l’ex politico Sergio Golinelli. L’addio a Cocchi è domani alle 15 nella sala del Commiato in Certosa.