Morti nel rogo del camper a Ferrara, proposte nuove indagini
Madre e figlio erano morti il 6 febbraio dell’anno scorso
Ferrara Il giudice delle indagini preliminari Andrea Migliorelli si è riservato sull’opposizione alla richiesta di archiviazione dell’indagine sulla morte di Mirella Graziosi (88 anni) e Stefano Cavalieri (61). I due, madre e figlio, erano morti il 6 febbraio dell’anno scorso nell’incendio del camper dove vivevano da ormai molti giorni e che quel tardo pomeriggio era parcheggiato davanti al negozio Decathlon di via Aldo Ferraresi. Si è trattato con molta probabilità di un gesto volontario: all’interno del camper vi erano due bombole, entrambe aperte.
A opporsi all’archiviazione dell’indagine è stata la sorella di Stefano Cavalieri, Simonetta. Nei mesi successivi alla tragedia aveva denunciato la ex compagna del fratello per istigazione al suicidio, ritenendo che i suoi comportamenti avessero indotto l’uomo a farla finita, portando via con sé anche l’anziana madre. L’avvocato Alessandro Sulsenti ha insistito affinché il giudice disponga nuove indagini, indicando altri testimoni da ascoltare e l’acquisizione di tabulati telefonici, ritenuti utili per corroborare l’ipotesi.
La sostituta procuratrice Ombretta Volta aveva invece ritenuto non sussistenti profili di responsabilità di terze persone e della ex compagna di Cavalieri, che nell’udienza di opposizione di ieri pomeriggio non era presente, così come non era presente il suo difensore.
Stefano Cavalieri viveva sicuramente una situazione molto complicata dal punto di vista umano. La sua ex compagna lo aveva denunciato per maltrattamenti e lui era andato via dall’abitazione di Occhiobello che aveva preso in affitto insieme alla madre. Vi era rimasta solo la donna, mentre lui viveva ormai nel vecchio camper che da passione si era trasformato nel suo unico rifugio e riparo. Negli ultimi tempi aveva portato con sé anche l’anziana madre, e in quel 6 febbraio si era consumato l’ultimo scontro al suo ritorno a casa per permettere alla signora Graziosi di lavarsi. La ex compagna chiamò i carabinieri, impaurita per una possibile reazione violenta.
Cavalieri le disse che se non fosse andata via di casa, lui si sarebbe tolto la vita.
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