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Il valzer dei manager

Aziende sanitarie di Ferrara, Calamai non confermata, arriva Natalini

Silvia Giatti
Aziende sanitarie di Ferrara, Calamai non confermata, arriva Natalini

Cambio al vertice della sanità ferrarese, la decisione della giunta guidata da Michele de Pascale

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Ferrara Sarà Nicoletta Natalini a dirigere la sanità ferrarese. Un ritorno nella città estense visto che Natalini, dal 2018 al 2020, è stata direttrice sanitaria dell’Azienda Usl. La nomina arriva direttamente dalla giunta regionale guidata da Michele de Pascale che, giovedì pomeriggio, ha deliberato i nove nuovi manager della sanità emiliano-romagnola.

Nicoletta Natalini guiderà entrambe le aziende, proseguendo il cammino verso l’unificazione dell’Ausl con l’Azienda ospedaliero universitaria di Cona, già intrapreso dall’uscente direttrice Monica Calamai. Che lascia Ferrara ma che, almeno per il momento, non andrà a ricoprire nessun incarico nelle aziende sanitarie regionali.

La direzione generale dunque della sanità ferrarese subisce un giro di boa e torna in mano ad una manager emiliano-romagnola. Che cosa ha pesato nella mancata riconferma di Monica Calamai? Sicuramente il voto negativo della Conferenza socio sanitaria ai bilanci (consultivo e preventivo) 2023 e al consuntivo del 2024, sia di Ausl che di Azienda ospedaliera. Un voto non vincolante nella gestione delle aziende sanitarie ma sicuramente un segnale politico importante che il neo presidente della Regione Michele De Pascale non ha potuto non tenere in considerazione. E nemmeno dal mondo dell’università è arrivata l’appoggio all’operato di Monica Calamai. Il presidente di Regione, infatti, nel giro delle consultazioni per le nuove nomine, là dove c’è un’azienda ospedaliera universitaria deve sentire anche il parere del rettore che per Ferrara è nella figura della rettrice Laura Ramaciotti.

Probabilmente sulla mancata riconferma di Calamai potrebbe aver inciso anche il metodo con cui ha gestito il personale, specie quello dei dirigenti medici, all’interno delle due aziende sanitarie. Non meno di una settimana fa i sindacati dei dirigenti medici e dei primari, tutti uniti in una Intersindacale dove manca solo Cgil, e rappresentativa di più del 90% dei medici dell’ospedale di Cona e di più dell’80 per cento di quelli di Azienda Usl, hanno manifestato il loro disappunto sulla gestione «sia nel metodo che nel merito» della gestione del personale delle due aziende da parte di Monica Calamai.

E non solo. Secondo indiscrezioni, l’Intersindacale avrebbe già pronti anche dei ricorsi su alcune nomine fatte proprio da Calamai «perché considerate irregolari da un punto di vista delle procedure adottate». Tutti motivi che potrebbero aver indotto Michele De Pascale e la sua giunta a decidere di non confermarla e a non inserirla fra i nomi di coloro che andranno a gestire un’azienda sanitaria dell’Emilia-Romagna. Sebbene sul fronte del processo di unificazione delle due aziende, Calamai, e per molti proprio perché «una decisionista» abbia fatto molto passi in avanti sul processo di unione di Ausl e Aosp. Che, ricordiamo, non può essere completata fino a quando non verrà modificata la legge nazionale che, al momento, non consente l’unificazione di due aziende sanitarie, ovvero non consente che due aziende si fondano e costituiscano un’unica partita Iva.

A Nicoletta Natalini, dunque, spetterà il compito, di proseguire nel cammino della fusione delle due aziende perché De Pascale, a pochi giorni dal suo insediamento, annunciò che «l’Emilia-Romagna è pronta alle unificazioni, non appena la legge nazionale sarà modificata». Natalini non sarà sola in regione a svolgere questo compito di fusione. Anche Parma infatti presenta la stessa situazione di dover fondere le due aziende sanitarie del territorio e per questo tipo di compito De Pascale ha nominato Anselmo Campagna che lascia la direzione dell’Irccs Rizzoli. Soddisfazione per le nuove nomine arriva dal presidente di Regione e dall’assessore alla Sanità Massimo Fabi che dichiarano: «Una squadra di qualità per accelerare su innovazione ed efficienza».