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Fabbrica a fuoco ad Ariano Polesine, residenti barricati in casa

Katia Romagnoli
Fabbrica a fuoco ad Ariano Polesine, residenti barricati in casa

Ma l’attenzione rimane alta ancora per oggi. Si torna a respirare ma l’attenzione resta massima

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Ariano Ferrarese Sono proseguite sino alla mattinata di ieri le operazioni di spegnimento dell’incendio che, venerdì pomeriggio, ha letteralmente distrutto l’area di lavorazione dei prodotti ittici della fabbrica Medusa di Ariano Polesine. Di superficie superiore a settemila metri quadri, la fabbrica, immediatamente evacuata, ha riportato ingenti danni, con particolare riferimento ad un magazzino, una parete del quale è collassata proprio durante il delicato intervento dei vigili del fuoco, giunti da Adria, Codigoro, Ferrara, Castelmassa, Piove di Sacco, Verona e Venezia.
Il crollo del muro perimetrale del magazzino ha coinvolto contenitori pieni di olio impiegato nella lavorazione del pesce, ma anche serbatoi di azoto e anidride carbonica, dando origine a colonne di fumo nero e grigio, che, sospinte dal vento, hanno interessato anche il vicino territorio di Ariano Ferrarese. «Anche da noi – spiega Massimo Mioni, residente nella frazione di Mesola – sono passati venerdì sera gli agenti della Polizia locale con l’altoparlante, prescrivendoci di tenere porte e finestre chiuse e di non uscire di casa. Da Ariano nel Polesine ci divide solo il Po e in linea d’aria la fabbrica dista meno di due chilometri da Ariano Ferrarese».
Ansia «Il vento soffiava verso di noi, facendo cadere lapilli che sembravano fiocchi di neve. Le scuole sono rimaste aperte – prosegue il cittadino di Ariano Polesine -, ma è arrivata la raccomandazione a portare le mascherine».
Sin dalla serata di venerdì, anche nella frazione di Mesola, che si affaccia sulla Destra Po, sono stati collocati i rilevatori necessari a valutare la qualità dell’aria. Nel frattempo alcuni degli oltre 200 dipendenti occupati nell’azienda, tra loro anche residenti a Mesola e a Mezzogoro, ieri mattina erano riusciti ad accedere agli spogliatoi, per recuperare borse ed effetti personali, ma di lì a poco l’amministrazione di Ariano nel Polesine ha comunicato, attraverso i propri canali web che «al momento è sospeso l’accesso agli spogliatoi per il recupero dei propri effetti personali. Vi avviseremo non appena ci comunicheranno che sarà consentito riaccedere». Nella tarda mattinata di ieri è cessata, nella frazione di Mesola, la prescrizione relativa alla chiusura di porte e finestre e gli abitanti hanno potuto riprendere a circolare senza precauzioni. A rassicurare la popolazione di Ariano Ferrarese è la sindaca Lisa Duò, la quale conferma che «oggi (ieri, ndr) alle 12. 30 i rilevatori posti dai tecnici di Arpae sono stati rimossi. Eravamo preoccupati, ma la qualità dell’aria è buona. I rilievi saranno ripetuti anche nei prossimi giorni. Sono in stretto contatto con il signor Regnoli, proprietario della fabbrica Medusa, al quale ho chiesto un incontro, perché come amministrazione comunale siamo disponibili da subito a dare una mano. Ci sono dipendenti ora costretti a casa dal lavoro, tra loro anche nostri cittadini, rimasti a piedi con tutto. Avranno spese, mutui da sostenere. Se possiamo venire loro incontro, accelerando anche le procedure burocratiche, noi ci siamo».
L’obiettivo del Comune di Mesola è quello di valutare e condividere soluzioni istituzionali rapide per superare l’emergenza ed alleviare i disagi dei lavoratori. La sindaca Duò sta pensando, fra l’altro, di tenere aperti gli uffici comunali il sabato, per tutte le necessità burocratiche del caso. l

Katia Romagnoli

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