Centro islamico Ferrara, presidente assolto. Il giudice: «Non fu diffamazione»
Era finito a processo per le affermazioni sui finanziamenti dal Qatar
Ferrara Non c’è stata diffamazione. Ma solo la volontà di difendere il Centro di cultura islamica di cui era, ed è, presidente, rimanendo nei limiti della continenza e parlando nell’interesse della comunità. Hassam Samid è stato assolto dal reato di diffamazione aggravata, come del resto aveva chiesto anche la stessa pubblica accusa. L’imputato, difeso dall’avvocato Vittorio Zappaterra, doveva rispondere di alcune affermazioni pronunciate in un video poi diffuso da altri su una chat di whatsapp, e ritenute diffamatorie da due uomini, che lo avevano denunciato. In quel filmato Samid aveva detto che la vecchia direzione del Centro islamico avrebbe cercato di legarlo all’Ucoii, che avrebbe ricevuto finanziamenti legati al terrorismo dal Qatar e, inoltre, avrebbe fatto intendere che si sarebbero impossessati di parte di tali finanziamenti, dichiarando di averne ricevuti solo 50 o 60mila. Nel video Samid aveva fatto effettivamente riferimenti all’Ucoii e ai finanziamenti (oltre 200mila negli anni precedenti al suo insediamento)– ma ha sempre sostenuto di non aver diffamato nessuno.
Un clima di tensione che nel 2021 aveva innescato una lotta intestina nel Centro di via Traversagno. Dopo le notizie di stampa di finanziamenti sospetti triangolati dal Qatar all’Ucoii e poi a diverse associazioni islamiche italiane, dei quali aveva beneficiato anche il centro culturale ferrarese, compresi i soldi per l’acquisizione della sede, nel 2020 l’assemblea dei soci decise di recidere il legame con l’Ucoii, cancellando l’affiliazione alla radice, ovvero dal proprio statuto dove era prevista. Una mossa per la trasparenza che però non venne accettata da alcuni frequentatori del centro che cercarono anche di ribaltare il direttivo raccogliendo firme e poi anche indicendo delle votazioni per eleggere un nuovo direttivo a giugno del 2021, la cui regolarità Samid aveva subito contestato, sporgendo poi denuncia. Proprio uno dei due denuncianti era tra i sostenitori del “nuovo” direttivo sconfessato dal presidente perché ritenuto illegittimo. In questo clima è maturata la denuncia per diffamazione, che secondo la difesa era insussistente poiché il finanziamento da parte dell’Ucoii era documentato, e la stampa aveva evidenziato legami sospetti tra il Qatar e l’associazione.