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In tribunale

Ferrara, accusato di violenza sessuale si difende: «Non l’ho mai obbligata»

Daniele Oppo
Ferrara, accusato di violenza sessuale si difende: «Non l’ho mai obbligata»

A giudizio un 29enne per un rapporto non consenziente con una donna

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Ferrara «Non ho obbligato la persona offesa a fare qualcosa contro la sua volontà». Partiamo dall’autodifesa dell’imputato, perché anche il processo è partito da qui, con un inversione dell’assunzione delle prove e dunque con l’esame dell’imputato, solitamente posto a chiusura della fase istruttoria, che è stato anticipato. Alla sbarra un uomo di 29 anni, detenuto per uno scippo, e accusato di violenza sessuale per un rapporto avuto con una donna che, almeno da un certo punto in poi, non sarebbe stata consenziente.

I fatti, da quanto emerso nell’udienza di ieri, sono avvenuti tra il 1º e il 2 giugno del 2021. L’imputato ha raccontato di aver conosciuto la partner in un canale sull’applicazione di messaggistica Telegram dedicato agli incontri. Dopo mesi di relazione fatta di chat e videochiamate hard, i due decidono di vedersi di persone e organizzano un incontro dal vivo. È lei a venire a Ferrara, dalle Marche. Passano un pomeriggio insieme, poi l’imputato va a lavorare in un ristorante e al suo ritorno a notte fonda «lei stava dormendo, poi abbiamo avuto un altro rapporto e lei ha detto che voleva andare via». L’imputato ha affermato di aver chiesto spiegazioni senza riceverne e l’avrebbe lasciata andare. Ha affermato anche di non aver avuto alcuna percezione di eventuali disagi da parte della donna o di segnali che avrebbero dovuto indurlo a fermarsi. Dal contenuto di alcune chat lette dalla pubblico ministero Silvia Clinca – sembra emergere una realtà diversa, con la donna che avrebbe fatto capire che alcuni comportamenti non erano graditi, mentre l’imputato sarebbe comunque andato avanti. Va detto che una parte delle chat non sono state riconosciute dall’uomo: si tratta di conversazioni successive al fatto, cancellate dalla chat, ma che lei avrebbe inoltrato a un altro contatto che poi gliele avrebbe rimandate. Sempre l’imputato ha raccontato di aver riagganciato la donna in un altro canale per incontri, la quale inizialmente non lo avrebbe riconosciuto, dopodiché avrebbe risposto con insulti e facendolo contattare da un suo amico, che lo avrebbe minacciato. La prossima udienza sarà 26 marzo. Verrà sentita la persona offesa, che verrà accompagnata coattivamente non essendosi presentata in udienza per ben due volte.