Gioco d’azzardo, dai ferraresi spesi in un anno 615 milioni
I dati provinciali del report “Pane e azzardo”. A Cento, Vigarano e Codigoro boom online
Ferrara Il gioco d’azzardo non sfonda nel territorio ferrarese, che ha generalmente i numeri più bassi dell’intera regione e sta in fondo alle classifiche anche a livello nazionale. Eppure, quando si va ad approfondire la situazione nei singoli comuni, si scorgono segnali che devono far destare l’attenzione e pongono degli interrogativi. Dal secondo report “Pane e azzardo” elaborato sui dati del 2023 da Cgil regionale, Federconsumatori e dall’Istituto studi sul consumo (Isscom), presentato pochi giorni fa, emerge un quadro generale per il territorio ferrarese dove la propensione all’azzardo rimane – ed è un bene – limitata. Ci sono però alcuni dati che suonano in ogni caso allarmanti e segnalano forse la necessità di interventi istituzionali.
Comacchio Las Vegas
«La provincia di Ferrara - si legge nel report – è quella con i numeri più contenuti in Regione rispetto all’azzardo complessivo, ed è in fondo alle classifiche anche a carattere nazionale. Nessun comune supera la media nazionale nell’azzardo online, unico caso in regione. Anche il capoluogo è ultimo in regione. Ciò nonostante le crisi da azzardo, a carattere comunale, non sono poche, e molti i segnali negativi. Comacchio, la Las Vegas della provincia, con una rete ipertrofica di azzardo fisico, supera i 4.000 euro pro capite nell’azzardo complessivo. E poi i segnali portati dalla improvvisa ed enorme crescita dell’azzardo online a Codigoro, Mesola, Vigarano Mainarda e Cento, dove si sono registrate maggiori giocate per 15,3 milioni».
In crescita
Andare meglio di altri non significa però che le cose vadano bene, perché comunque il volume dei soldi “buttati” in azzardo è cresciuto. Nel 2023 nella provincia estense sono stati spesi circa 615 milioni di euro in gioco d’azzardo con perdite stimate in 213 milioni di euro. Nella popolazione maggiorenne (18-74 anni, quella che gioca), la spesa pro capite è stata di 2.075 euro. Quasi 252 milioni di euro (98 nel capoluogo) sono stati spesi nel gioco online, con un incremento del 17,1% rispetto al 2022. Dopo la pandemia questa modalità di gioco ha avuto un forte incremento ovunque, e nel Ferrarese rappresenta per ora il 40% circa della spesa in azzardo.
Segnali d’allarme
I dati più preoccupanti riguardano da un lato l’area del Delta, dall’altro l’Alto Ferrarese, Cento e Vigarano in particolare. Nel dettaglio, per quanto riguarda i valori giocati online, sempre considerando la popolazione 18-74 anni, a Goro sono stati spesi 1.683 euro pro capite, a Cento 1.621, a Comacchio 1.511. Sono i numeri che portano al rialzo la media provinciale (1.034 euro) e che in questi tre comuni sono più alti rispetto alla media regionale (1.400 euro), ma più bassi di quella nazionale (1.925 euro, trainata dalla fortissima spesa nel Sud Italia). I segnali di allarme si vedono meglio, probabilmente, guardando all’incremento percentuale dei valori giocati online nel 2023 rispetto all’anno precedente. A Cento sono stati superati i 15 milioni di euro, con un incremento di quasi il 60% rispetto al 2022. Vigarano è arrivata addirittura a un incremento dell’83% (2,3 milioni di euro) e Codigoro a quasi il 50% con 2,4 milioni di euro giocati online nel 2023. Da dove arrivano questi denari? Quando si parla, invece, di azzardo “fisico” (slot machine, gratta & vinci, ecc), dove i dati vengono stimati essendo divenuti difficili da reperire disaggregati, è Comacchio a dominare in provincia, con una spesa media (sempre considerando la popolazione maggiorenne) di 4.205 euro pro capite, seguita da Cento con 3.310 euro, Goro, 2.399 euro e Codigoro con 2.060 euro.
L’analisi
«La provincia di Ferrara, storicamente area a basso volume di gioco, pur non raggiungendo i valori critici di altre realtà emiliano-romagnole, inizia da avere dati preoccupanti in prospettiva, soprattutto per l'azzardo online - spiega Massimiliano Vigarani, ricercatore statistico che ha contribuito alla realizzazione del report –. La crescita delle giocate in comuni come Cento necessita di approfondimenti sull'origine dei volumi economici giocati. Ribadiamo la necessità di avere dati aggiornati da Adm (l’Agenzia del demanio e dei monopoli, ndr) con una tempistica più rapida e ribadiamo la necessità che vengano nuovamente forniti i dati comunali relativi all’azzardo fisico. Questo anche per potere programmare sui territori le attività di contrasto all’azzardo patologico».
In regione
Secondo il report la raccolta dell’azzardo in Emilia-Romagna ha raggiunto nel 2023 i 9,5 miliardi, con una crescita del 6,9% e perdite per 1,53 miliardi. «Cifre vicinissime al bilancio complessivo della Sanità pubblica della nostra regione, per la raccolta, mentre la perdita è simile alla stima dei danni al comparto agricolo, causati dall’alluvione del 2023 in Romagna», evidenziano Cgil, Federconsumatori e Auser. Tra il 2019 ed il 2023 in Emilia-Romagna la raccolta nell’online è triplicata e pronta a superare l’azzardo fisico. I problemi più grossi, il «cuore nero» della regione, sono segnalati nei comuni bolognesi di Zola, Calderara e Valsamoggia. Ma «una crisi acuta da azzardo» è segnalata anche per le province di Modena e Reggio.