Lupi avvistati anche a Tresigallo, la Regione: «Supporti di ogni tipo»
Continuano le segnalazioni in tutto il territorio provinciale
Tresigallo Nel tardo pomeriggio di martedì un lupo è stato avvistato mentre si aggirava fuori dalla rete di recinzione di un gruppo di case in via Santa Margherita a Malborghetto di Boara. Chi lo ha visto ha subito avvisato le forze dell’ordine e allertato i vicini di casa, i quali si sono così spiegati il comportamento tenuto dai gatti e cani di casa, i quali nei giorni precedenti, agitatissimi, si sono rifiutati di uscire di casa. Sempre in questi giorni un altro avvistamento è stato effettuato nei dintorni di Tresigallo, confermato da diversi residenti che hanno riconosciuto in un lupo l’animale che si aggirava attorno al paese.
La situazione
Ormai è evidente da alcuni che i lupi si sono insediati nella nostra provincia, dal primo nucleo argentano se ne sono formati altri. Di certo uno è nell’area delle Vallette, nel territorio comunale di Ostellato, e giustifica il recente avvistamento a Tresigallo. Ma altri sono certamente nell’Alto Ferrarese, viste le numerose segnalazioni nel Bondenese, in particolare nei pressi dell’argine del Po. E sono probabilmente questi ultimi che si stanno spostando verso la città, considerate le ulteriori segnalazioni arrivate sempre vicino al grande fiume, nel territorio comunale di Vigarano. D’altronde, il tema anche a livello regionale e nazionale è all’ordine del giorno. Il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Giancarlo Tagliaferri, ha posto due quesiti alla giunta in una interrogazione con risposta immediata in aula: quali misure intenda adottare la Regione per contrastare gli attacchi dei lupi agli allevamenti e se esista un piano di prevenzione e compensazione dei danni. Tagliaferri ha poi chiesto se la Regione stia valutando di potenziare le misure di protezione «come recinzioni protettive, l’uso di cani da guardia e altre soluzioni innovative» e se siano previste «iniziative per sensibilizzare e formare gli allevatori sulla gestione del rischio legato agli attacchi dei lupi. Non è una crociata contro i lupi, si tratta di chiarire come la Regione intenda regolare il rapporto tra fauna selvatica e attività antropiche; il fenomeno degli attacchi dei lupi è un problema crescente». A rispondere in aula la sottosegretaria alla Presidenza, Manuela Rontini: «Dal 1998 la nostra Regione ha attivato strumenti finanziari e di supporto tecnico per mitigare l’impatto del lupo sul settore agricolo e sulle attività antropiche – ha affermato -. Le risorse hanno raggiungo i cinque milioni di euro: contributi per la prevenzione dei danni e indennizzi per le recinzioni fisse e mobili, per dissuasori ottici e sonori e per l’acquisto dei cani da guardiania. Ed è attivo un numero dedicato per dar assistenza tecnica». E dopo gli orsi, ora in Trentino c’è il caso lupi: «L’uccisione di ben quattro lupi è un fatto di una gravità eccezionale che richiede risposte immediate da parte non solo della magistratura ma anche delle forze politiche». A dirlo l’onorevole Michela Vittoria Brambilla, presidente Lega italiana difesa animali e ambiente e Intergruppo parlamentare per i diritti degli animali, riferendosi alla notizia del rinvenimento delle carcasse a nord di Barco di Levico (Trento). Prima ipotesi avvelenamento: «Se sarà confermata, ci troveremmo di fronte al più grave episodio mai avvenuto in Trentino ai danni della specie. Mi aspetto indagini approfondite ma anche una presa di posizione netta da parte di una politica che, fino a oggi, ha invece cercato di risolvere il problema convivenza con i grandi carnivori a suon di abbattimenti».