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Ferrara, ucraini in coda dalle 3 del mattino per il permesso di soggiorno

Andrea Mainardi
Ferrara, ucraini in coda dalle 3 del mattino per il permesso di soggiorno

Oltre 150 persone in attesa davanti alla Questura per rinnovare i documenti per la protezione temporanea

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Ferrara Come se gli ultimi anni non li avessero già abbastanza messi alla prova, i cittadini ucraini scappati dagli orrori della guerra e giunti in Italia ciclicamente devono fare i conti con la burocrazia legata al rinnovo dei permessi di soggiorno per protezione temporanea in scadenza.

Nuove istanze Il via libera ai rinnovi 2025 è stato ratificato dal Governo a fine dicembre con il decreto cosiddetto “milleproroghe” confermando anche le misure di sostegno e le attività di assistenza per i profughi, come i progetti avviati nel “Sistema di Accoglienza e Integrazione”. Il permesso di soggiorno, rinnovabile fino al 4 marzo 2026 per i cittadini ucraini, è un documento fondamentale per i cittadini extracomunitari per poter lavorare in regola e ricevere un’assistenza sanitaria. Dalla scorsa settimana la Questura di Ferrara ha iniziato ad avviare le pratiche per i circa 1200 residenti sul territorio dando ovviamente priorità alle persone con disabilità e con situazioni lavorative particolari.

Code notturne I primi grandi affollamenti davanti agli uffici di corso Ercole I d’Este sono iniziati da oggi quando, già dalle tre di notte le prime persone hanno iniziato a mettersi in fila sfidando il freddo invernale. Donne, uomini ed anche famiglie hanno formato un vero e proprio capannello in corso Ercole I d’Este aggrappandosi alla speranza ed al proprio senso di comunità. Il tutto sempre con grande ordine e dignità. L’affollamento non è stato facile da smaltire nella mattinata. Questo perché per la presentazione delle istanze vige per ora il “chi prima arriva meglio alloggia” e solo grazie al preziosissimo lavoro della mediatrice culturale è stato possibile fare ordine, armandosi di carta e penna necessarie per creare un’improvvisata lista d’accesso alla Questura. Del resto, gli orari a disposizione sono risicati, dalle 9 alle 12 di mercoledì e venerdì, mentre le richieste sono molte. Anche gli uffici preposti sono sotto notevole pressione e non riescono a disbrigare più di una cinquantina di pratiche nell’orario di apertura.

Ostacoli e soluzioni Un’ ulteriore complicazione arriva dall’attuale mancata definizione dei costi che i richiedenti dovranno sostenere per la presentazione dell’istanza. In prima battuta i cittadini ucraini si dovranno quindi recare in Questura con la documentazione necessaria ed una marca da bollo di sedici euro. Nel frattempo la loro istanza rimarrà sospesa e, successivamente, gli sarà chiesto di ripresentarsi una seconda volta per l’integrazione contributiva o documentale qualora fosse necessario. Tutto questo però raddoppia le attese per l’agognato permesso di soggiorno mettendo in difficoltà soprattutto chi cerca lavoro. Sarà comunque premura della Questura dare comunicazione sui propri canali ufficiali una volta che arriverà la disposizione ministeriale. Inoltre venerdì 14 febbraio, dalle 8.30 alle 12, lo sportello immigrazione di via Fausto Beretta 19 effettuerà un’apertura straordinaria per la consegna dei permessi di soggiorno che risultano pronti per il ritiro a prescindere da eventuale appuntamento prefissati. Gli uffici cercando quindi di fare il possibile per affrontare le numerose richieste.

Copertura medica Per l’assistenza sanitaria i cittadini ucraini sono leggermente più al sicuro dato che la Regione Emilia Romagna assicurerà loro la continuità, nell’attesa di presentazione del rinnovo del permesso oppure la semplice ricevuta della domanda di rinnovo presentata. Contestualmente all’assistenza sanitaria è stata rinnovata anche l’esenzione dal ticket per tutte le prestazioni erogate dal servizio sanitario pubblico. Per due mesi l’esenzione sarà garantita a tutti i cittadini ucraini che non svolgono attività lavorativa, poi sarà confermata a chi avrà presentato il rinnovo del permesso o la ricevuta della domanda presentata. Nonostante tutto gli ucraini arrivati in Italia lottano e lotteranno ancora per avere un futuro migliore.