Carabiniere infoibato, ricerche sul militare di Consandolo
Giovanni Tani, questo il suo nome, compare nell’albo dei Caduti italiani in Istria
Consandolo Sul fatto che il carabiniere Giovanni Tani, di Consandolo, venne infoibato ci sarebbe ora una ulteriore conferma. Pur usando il condizionale, c’è una novità importante, ovvero che il militare è compreso nell’albo dei Caduti italiani in Istria a seguito della pulizia etnica dei titini. La pagina riporta la foto del carabiniere in divisa con questa dicitura: “Giovanni Tani, Arma dei Carabinieri Argenta (Fe), 24/06/21. Prelevato da partigiani titini 30/06/1944. Scomparso. Una preghiera - La Famiglia”. Giova ricordare che, un anno fa, i ricercatori argentani, a conclusione di una accurata ricerca riuscirono a sapere di più su questo carabiniere. Anche la Nuova Ferrara si occupò di questo caso incontrando i famigliari, gli stessi che chiesero che la morte di questo militare non risulti più presunta. Dunque, ora, conclusa la dolorosa questione di Giuseppe Vassallo che tanto scompiglio ha portato sulle rive del Primaro, è il momento di far luce anche su Giovanni Tani, nato a Consandolo il 24 giugno 1921 figlio di Maria Tani (nata nel 1903 e morta a Consandolo nel 1928 di endocardite). Un militare che prestava servizio nella caserma dell’Arma di Pozzo Scattari, nei pressi di Pola, in Croazia. Se la documentazione e le testimonianze raccolte saranno attendibili, Tani risulterà il primo argentano gettato nelle foibe.
Il retroscena
Tutto nasce da Isotto Martelli, cugino del carabiniere che inoltrò domanda al ministero per sapere che fine aveva fatto il giovane. All’inizio, l’apposita commissione scrisse: “Deve ritenersi perito il 30 giugno 1944 per eventi bellici”. Di tutta questa vicenda, Vanda Martelli, figlia di Isotto, dichiarò che «mi venne consegnato un invito allargato ad altri parenti, per andare a Opicina vicino a Trieste. Questo perché Giovanni Tani era stato infoibato». Vanda Martelli non aveva mai visto la foto di Giovanni e quel giorno, il 16 febbraio 2024, ha potuto conoscere questo parente carabiniere. Alcuni mesi fa, Vanda Martelli chiese a che punto era la ricerca che il sindaco Andrea Baldini aveva accettato di far fare: le venne risposto che la stavano ancora facendo e che bisognava aspettare ancora. Nel 2005 gli italiani furono chiamati per la prima volta a celebrare il Giorno del Ricordo, in memoria dei quasi ventimila italiani torturati, assassinati e gettati nelle foibe (le fenditure carsiche usate come discariche) dalle milizie della Jugoslavia di Tito alla fine della Seconda guerra mondiale. La memoria delle vittime delle foibe e degli italiani costretti all’esodo dalle ex province italiane della Venezia Giulia, dell'Istria, di Fiume e della Dalmazia è un tema che ancora divide. Eppure quelle persone meritano, esigono di essere ricordate.