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Molinella, cacciano nell’area protetta: 14 multe e tre denunce

Annarita Bova
Molinella, cacciano nell’area protetta: 14 multe e tre denunce<br type="_moz" />

Scoperti in 8 con fucili irregolari in uno dei siti tutelati di Rete Natura 2000 che comprende anche Campotto . La Polizia locale trova anche munizioni illegali

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Molinella La battuta di caccia è finita con 14 multe per un totale di 3.730 euro e tre denunce. È successo a Molinella, in uno dei Siti Rete Natura 2000 più importanti dell’Emilia-Romagna che comprende anche parte di Campotto. Una giornata che per molti appassionati sarebbe dovuta essere piacevole e di svago e che si è invece trasformata in qualcosa di molto grosso. Non è infatti andata a finire come speravano gli otto cacciatori che sono stati scoperti dalla Polizia locale della Città metropolitana di Bologna a cacciare in un’azienda faunistica venatoria di Molinella. L’area in cui è stata condotta l’operazione di polizia rientra in uno dei Siti Rete Natura 2000 più importanti dell’Emilia-Romagna, una zona umida istituita appositamente per la conservazione delle specie di uccelli selvatici che qui passano l’inverno. La tutela di questi siti è fondamentale per garantire il mantenimento nel tempo degli habitat naturali e delle specie di flora e fauna minacciati o rari a livello comunitario. Tanto che anche in tutta la zona di Campotto è da sempre “sorvegliata speciale” visto il gran numero di pescatori e cacciatori abusivi che tentano di farla franca. Gli otto cacciatori questa volta sono stati trovati con fucili modificati e cartucce di piombo, quindi contestati illeciti amministrativi e penali.

Sono stati confiscati due fucili, un richiamo elettronico per avifauna e oltre 350 cartucce contenenti piombo, metallo non consentito all’interno della Rete Natura 2000 per le gravi conseguenze di inquinamento ambientale e sulla salute degli animali. Sanzionato anche il responsabile dell’azienda faunistica.

In particolare, sono state cinque le sanzioni per le munizioni illegali, per cui è prevista una multa di 500 euro. Quattro quelle per omesse annotazioni sul tesserino venatorio in relazione alle giornate di caccia e ai capi abbattute, sanzione da 154 euro. Due i tesserini trovati con cancellature e annotazioni sovrapposte, sanzione da 206 euro. Due le sanzioni da 50 euro per caccia a meno di 500 metri da un sito cui era stata predisposta una pasturazione artificiale per attirare gli anatidi e facilitare il tiro. Sanzionato per 102 euro anche il responsabile dell’azienda faunistica venatoria, colpevole di aver piazzato nella zona umida il doppio delle botti da appostamento rispetto a quelle autorizzate. Nel caso dell’avifauna acquatica, l’ingestione dei pallini di piombo avviene perché molte specie hanno la necessità di introdurre sassolini (grit o gastroliti) all’interno dello stomaco per favorire la frantumazione del cibo. Poiché i pallini di piombo rientrano nella stessa fascia granulometrica del grit, spesso vengono inghiottiti perché scambiati per semi di piante acquatiche. Elevati quantitativi di piombo nei tessuti contaminati delle carni di selvaggina destano preoccupazione anche per la salute umana.

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