Schianto mortale bus-auto a Ferrara, la telecamera del bus ha ripreso tutto: ecco cos’è successo
Un primo punto fermo nell’indagine sulla morte di Erika Benini. La telecamera montata sulla corriera ha registrato le fasi del terribile incidente
Ferrara C’è un punto fermo molto solido nelle indagini sulla morte di Erika Benini, la donna di 35 anni deceduta nell’incidente stradale avvenuto alle 13.30 di mercoledì scorso lungo la via Copparo, all’altezza di Boara. Si tratta del video registrato dalla telecamera montata a bordo dell’autobus contro il quale l’automobile guidata da Benini si è scontrato. Quelle immagini, infatti, sembra abbiano ripreso tutta la sequenza di eventi, al punto che la Procura di Ferrara sembra intenzionata a non far svolgere una consulenza cinematica per la ricostruzione della dinamica dell’incidente, come invece appariva quasi scontato subito dopo la tragedia, all’apertura del fascicolo d’indagine.
Secondo quanto trapela, dal filmato emergerebbe la conferma di quanto era emerso subito anche da alcune dichiarazioni dei testimoni. Ovvero che l’auto guidata da Benini, una Toyota Yaris, abbia messo una prima volta le ruote sul ciglio della strada e poi sia ritornata in carreggiata, in un tentativo di riprendere il controllo perso. In questo frangente l’auto è finita addosso all’autobus, che viaggiava in direzione opposta (ovvero da Ferrara verso Copparo) e il cui conducente, nel tentativo di evitare l’impatto, ha provato a sterzare. Non c’è stato nulla da fare, lo scontro è avvenuto, ed è stato letale per Benini, mentre il pullman si è rovesciato a bordo strada (IL VIDEO dall’interno della corriera), per fortuna con soli feriti lievi tra le persona trasportate: studenti, lavoratori pendolari e anche una donna incinta. Se questa fosse la ricostruzione definitiva, la posizione dell’autista – al momento indagato per omicidio stradale – ne uscirebbe decisamente ridimensionata se non completamente scagionata in punto di responsabilità.
Se la consulenza cinematica non sarà, come sembra, più necessaria – ma ovviamente ogni decisione sul punto non è definitiva –, sarà invece molto utile l’autopsia sul corpo di Benini. Servirà non solo a chiarire la causa del suo decesso, ma anche a provare a capire se la causa della perdita di controllo dell’automobile possa essere dipesa da un malore. Su questo sono infatti due le piste battute. Quella, appunto, del malore e di uno stato magari semi confusionale della donna al momento delle manovre per rimettersi in carreggiata. O quella di una distrazione, che l’avrebbe portata a mettere le ruote fuori dall’asfalto, che quindi potrebbero aver perso aderenza, con un conseguente disperato tentativo di rimettersi dritta, purtroppo non andato a buon fine.