Bosco Mesola, 17 operai intossicati nella fabbrica di radicchi: cos’è successo
Due sostanze chimiche sono state mescolate tra loro, provocando una reazione gassosa da cui è derivato un principio di intossicazione: lo stabilimento è stato evacuato
Bosco Mesola Per sbaglio ha mescolato cloro con un'altra sostanza chimica, il policloruro di alluminio, provocando una reazione gassosa da cui è derivato, a sua volta, un principio di intossicazione alle vie aeree per alcuni operai impegnati nella lavorazione del radicchio. È successo questa mattina, attorno alle ore 9.30, nello stabilimento di C.A.S.A. Mesola di via Bassalunga a Bosco Mesola, dove un dipendente, un 57enne della zona, impegnato nella pulizia di un depuratore utilizzato per il lavaggio dei radicchi, in seguito ad una manovra errata ha messo in allarme tutti gli altri colleghi al lavoro in quel momento.
L’INCIDENTE Secondo quanto si è appreso sul posto, l'operaio, anziché versare in una tanica contenente una quantità residuale di cloro, necessaria per la depurazione degli ortaggi, per errore ha introdotto un componente chimico, il policloruro di alluminio, impiegato invece per il lavaggio delle pavimentazioni all'interno dello stesso stabilimento. Ne è conseguita una reazione chimica immediata, che ha provocato all'operaio bruciore a naso e gola, tosse, gonfiore agli occhi e difficoltà respiratorie. I colleghi che lavoravano nelle immediate vicinanze sono stati solo marginalmente investiti dalla miscela gassosa e hanno manifestato, seppur in forma più lieve, i medesimi sintomi. A quel punto si è subito mobilitata la macchina del soccorso e sul posto sono giunte due ambulanze, l'automedica dell'ospedale del Delta, due pattuglie dei carabinieri, una squadra di vigili del fuoco del distaccamento di Codigoro con due mezzi ed un funzionario della Medicina del lavoro dell'azienda Ausl di Ferrara. L'operaio che aveva inalato direttamente la sostanza tossica sprigionata dalla reazione chimica è stato preso in carico per primo dai soccorritori del 118, ma dopo una visita accurata e dopo essersi ripreso ha rifiutato il trasporto al Pronto Soccorso per accertamenti ulteriori. Analogamente, dopo esser stati visitati anche gli altri colleghi, non avendo riportato conseguenze particolari, se non fastidio a naso e gola, non si sono recati in ospedale.
MESSA IN SICUREZZA Impegnativo è stato invece il lavoro dei vigili del fuoco, protrattosi per tutta la mattina: lavoro consistito dapprima nell'evacuazione dell'intero stabilimento, dedito alla lavorazione di radicchi e carote. Mediante dispositivi di protezione individuale adeguati alla circostanza, i vigili del fuoco, dopo aver aperto tutte le porte, hanno provveduto a ventilare l'area interessata con il ricorso ad un moto-ventilatore. La manovra errata compiuta dall'operaio, infatti, è avvenuta in un luogo chiuso e non all'aperto. Tuttavia, dalla successiva ispezione compiuta dai pompieri, si è appurato che la sostanza tossica scatenata dalla reazione dei due componenti chimici non era entrata in circolo. Non si è reso necessario, pertanto, disporre la chiusura dello stabilimento. Una volta terminate le operazioni di bonifica mediante termo ventilazione, i vigili del fuoco sono rientrati in sede. Carabinieri e funzionario della Medicina del Lavoro, invece, hanno raccolto le sommarie dichiarazioni spontanee degli operai che stavano lavorando nel momento in cui è scattato l'allarme. Scongiurate conseguenze gravi per un infortunio sul lavoro di modesta entità, provocato da errore umano. Sul posto è accorso anche Michele Mangolini, presidente di C.A.S.A. Mesola, rinomata cooperativa agricola nata nel 1964 e specializzata nella produzione di prodotti ortofrutticoli.