Ferrara, gli stipendi dei manager della sanità. Ma certi medici guadagnano di più
Asl e Sant'Anna, la "classifica" delle retribuzioni. I due nuovi dirigenti a 120mila euro, la direttrice generale Natalini a 150mila
Ferrara Con la nomina dei direttori sanitario e amministrativo, Asl e Sant’Anna hanno completato la terna di vertice che guiderà le due aziende per i prossimi quattro anni. Tra gli atti approvati ci sono anche quelli relativi ai compensi riconosciuti ai massimi dirigenti. Con le delibere pubblicate la scorsa settimana sono stati definiti i compensi ordinari del nuovo direttore sanitario, Roberto Bentivegna, e della direttrice amministrativa, Marinella Girotti, confermata nell’incarico. Le loro retribuzioni annuali ammontano a 119.818 euro lordi, ai quali – a fine anno – si aggiungerà la quota incentivi, che dipende dai risultati raggiunti rispetto a quelli definiti dal mandato, una somma che spesso varia fra i 10mila e i 15mila euro. C’è da sottolineare che la scelta di nominare due soli direttori tra i suoi collaboratori più stretti, al posto dei quattro storicamente presenti nella sanità ferrarese, guardando alla prospettiva di azienda unica, consente di dimezzare questa spesa.
Lo stipendio della direttrice generale, Nicoletta Natalini, non è stato definito da un atto specifico, ma è fissato a livello regionale e si colloca intorno ai 150mila euro, che possono ulteriormente salire con la quota premiale: nel 2022 l’ex direttrice generale dell’Asl, Monica Calamai, raggiuse i 175 mila euro lordi (compensi aggiuntivi compresi, pari a circa 25mila euro). Sulle retribuzioni dei manager della sanità periodicamente si sollevano osservazioni e polemiche. L’ultima, in ordine di tempo, riguarda una proposta di legge che intende innalzare le retribuzioni minime a 180mila euro l’anno, incentivi esclusi. Il che caricherebbe – si fa notare nel dibattito innescato dall’iniziativa legislativa – un ulteriore aggravio di spesa sui bilanci regionali che certamente non hanno giovato negli ultimi anni di un volume di risorse in espansione, anche a causa della lievitazione dei costi sostenuti per l’emergenza Covid e per i rincari dell’energia, un’emorragia mal tamponata dai fondi statali. L’innalzamento – ha osservato qualcuno - verrebbe a cozzare, tra l’altro, con un quadro generale ben poco roseo, relativo in particolare agli stipendi di una parte importante del personale sanitario, quello del comparto (infermieri, oss, etc.). Operatori che vedono crescere molto lentamente il proprio reddito e che in questi giorni hanno assistito a una frenata delle trattative per il rinnovo del contratto di categoria.
Diverso il discorso per la dirigenza sanitaria, medici e altre figure apicali, che in qualche caso – soprattutto se al compenso ordinario si aggiunge quello da libera professione – possono raggiungere cifre lontanissime dai valori correnti. L’anno scorso, nella classifica locale dei compensi in sanità, spiccava il dato del direttore dell’Oculistica del Sant’Anna, professor Marco Mura, professionista stimato, dalle riconosciute capacità, la cui retribuzione 2023 - proprio grazie agli introiti della libera professione – aveva superato i 600mila euro. Marco Rollo , il direttore della Senologia del Sant’Anna, era arrivato a 318mila, Federico Contedini, direttore della Chirurgia plastica, aveva raggiunto i 312mila euro e l’oculista Roberto Modestino i 280mila. Anche il professor Paolo Carcoforo, direttore della Chirurgia 2, aveva passato i 240mila. Nella direzione strategica delle due aziende lavorano due dirigenti confermate dalla dg Natalini: Marika Colombi e Maria Chiara Bongiovanni. Nel 2023, secondo gli elenchi pubblicati dall’Asl, la retribuzione annuale era di 72mila euro per Bongiovanni mentre per Colombi il compenso annuo era superiore ai 105mila euro.
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