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L'indagine

Ferrara capofila per le imprese femminili: primato in regione e top 10 in Italia

Francesco Gazzuola
Ferrara capofila per le imprese femminili: primato in regione e top 10 in Italia

In provincia le attività dirette da donne sono il 23,5% e generano un valore di 2,1 miliardi: Fiscaglia, Masi Torello e Vigarano hanno il tasso più alto, Jolanda fanalino di coda

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Ferrara Nella nostra provincia il mondo dell’impresa parla anche al femminile e il territorio di Ferrara si attesta ai vertici regionali e nazionali per numero di attività dirette dalle donne. Le imprese individuali la fanno da padrone e il commercio è il settore più occupante. Sono questi alcuni dei numeri che emergono dall’indagine condotta dall’Osservatorio dell’economia della Camera di commercio sui dati del Registro imprese.

I numeri In provincia di Ferrara sono 7.527 (su 32.005, il 23,5% del totale) le imprese femminili registrate alla fine del 2024, quota più elevata della media regionale (21,1%) e di quella nazionale (22,2%). Quello ferrarese è addirittura il dato più alto in Emilia Romagna, seguito da Rimini (21,6%) e Piacenza (21,5%). Da segnalare poi che, in Italia, la percentuale di start-up ferraresi femminili si posiziona al 10º posto della graduatoria. Negli anni si è comunque assistito ad un calo delle imprese: nel 2024 sono state registrate 47 unità in meno rispetto al 2023, che a sua volta aveva subito una diminuzione di 118 attività sull’anno precedente, con una concentrazione stabile nel tempo che registra contrazioni nel commercio e in misura più contenuta in agricoltura. Sono questi due, infatti, i settori con il maggior numero di aziende (rispettivamente 1.650 unità e 1.324), seguiti da servizi alla persona (1.017) e alloggio e ristorazione (935).

Su 7.527 imprese femminili, 690 sono dirette da U35: un indice, pari a 9 punti percentuale, maggiore a quello delle attività giovanili (7%) sul totale delle imprese. Rilevante anche la presenza straniera (soprattutto da Cina, Romania e Nigeria), che si attesta al 12% con 915 unità, concentrate maggiormente nei settore del commercio, alloggio e ristorazione e servizi alla persona. Infine, da sottolineare che le attività femminile del ferrarese danno lavoro al 18% di tutti gli addetti del settore privato, generando un valore di 2,1 miliardi di euro.

Paese per paese Fiscaglia è il Comune della provincia di Ferrara con il più alto tasso di femminilizzazione, pari al 25,7%. Sul podio ci sono anche Masi Torello (25,4%) e Vigarano Mainarda (24,8%). A seguire: Comacchio (24,7%), Copparo e Ferrara (24,5%), Poggio Renatico (23,9%), Riva del Po e Tresignana (23,3%), Cento (23,1%), Codigoro (22,6%), Lagosanto (22,3%), Goro (22,2%), Mesola (22,1%), Bondeno (21,7%), Argenta (21,6%), Ostellato (21,4%), Voghiera e Portomaggiore (21,3%), Terre del Reno (20,8%). È Jolanda di Savoia a registrare l’indice più basso (19,5%).

Gli interventi «Il mettersi in proprio di tante donne – sottolinea il presidente della Camera di commercio di Ferrara e Ravenna, Giorgio Guberti – non rappresenta solo una chiave per l’affermazione personale e professionale, ma, soprattutto, è un fattore fondamentale di crescita e di sviluppo dell’intero territorio. Le donne ferraresi giocano un ruolo determinante per la crescita economica e sociale e, anche in questa fase critica, si stanno rivelando delle vere combattenti. Ma siamo ancora lontani dall’obiettivo di creare una cultura del lavoro e un ambiente professionale amico delle donne, attento alle loro esigenze, capace di accogliere e valorizzare le loro capacità. La Camera di commercio di Ferrara Ravenna è pronta, insieme al Comitato imprenditoria femminile e alle associazioni, a sostenere le donne nel loro percorso, dall’idea alla nascita dell’impresa, anche partendo dal mondo della scuola, per scoprire e orientare in anticipo le giovani vocazioni imprenditoriali».

«I dati – evidenzia Gisella Ferri, vicepresidente del Comitato imprenditoria femminile della Camera di commercio di Ferrara Ravenna – non devono distrarci dall’obiettivo principale: quello di creare una cultura del lavoro e un ambiente professionale amico delle donne, attento alle loro esigenze, capace di accogliere e valorizzare le loro capacità. Alle donne, soprattutto giovani, chiediamo di superare scoraggiamenti e di intraprendere la via dello studio, delle università, della specializzazione, della formazione professionale e dell’impresa».