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L’emergenza

Caccia alle nutrie in provincia di Ferrara, coadiutori minacciati di morte

Stefano Balboni
Caccia alle nutrie in provincia di Ferrara, coadiutori minacciati di morte

La testimonianza: «Anche gli agenti aggrediti, ma questi animali fanno danni»

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Ferrara Un esercito di nutrie danneggia il territorio provinciale e l’intolleranza dei cittadini nei confronti dei metodi di prevenzione non aiuta gli operatori. Il tema nel Ferrarese è d’attualità ormai da anni e il ritorno del lupo che si ciba di nutrie non è sufficiente a limitarne la presenza. Il Myocastor coypus è un roditore di taglia media, importato in Italia nel 1929 per scopi commerciali, in particolare per la produzione di pellicce. L’inserimento in strutture di stabulazione inadeguate ne ha facilitato la reimmissione nell’ambiente esterno, in particolare negli ultimi decenni. L’animale, di origine esotica, vista la mancanza di avversità naturali e l’assenza di un numero sufficiente di predatori si riproduce in maniera importante. Il tasso riproduttivo della nutria è vicino ai 14 cuccioli per ogni femmina, con picchi stagionale tra maggio e novembre. Il clima caldo umido della Pianura Padana e la presenza di un importante bacino idrogeografico sono elementi che hanno facilitato ancor di più la riproduzione della nutria. Da trent’anni la Regione Emilia-Romagna effettua rilievi sulla presenza dell’animale e sono stati attuati appositi piani di controllo. Nel 2008 erano presenti 425.000 nutrie, ridotte a 173.000 nel 2014 quando da specie selvatica è diventata un animale infestante, ma è dal lontano 1999 che il Consiglio d’Europa ha incluso la nutria tra le 100 specie aliene più pericolose al mondo.
Bisogna limitarle
«La nutria è un animale per il quale l’Europa ha raccomandato l’eradicazione rapida anche in Italia - fa sapere Roberta Artioli, comandante della Polizia provinciale, facendo riferimento al regolamento UE 1143 del 2014 -. Ad abbattere le nutrie è presente sul territorio provinciale la figura del “coadiutore”, prezioso personale specializzato, in possesso di regolare autorizzazione regionale, il quale agisce su indicazione e sotto lo stretto controllo della Polizia provinciale in una attività che è del tutto distinta da quella venatoria. Tale figura, senza la quale non sarebbe possibile un efficace contrasto alla presenza della nutria, è in possesso di licenza di caccia e può effettuare l’abbattimento attraverso l’utilizzo di arma da fuoco o ad aria compressa, oppure mediante l’utilizzo di apposite gabbie-trappola. Nella nostra provincia percorsa da 4-200 chilometri d’acqua sono state abbattute, nel corso del 2024, ben 45.018 nutrie ma a contrastare gli abbattimenti sono spesso i cittadini, come ci spiega la comandante della Polizia provinciale: «Purtroppo l’attività viene spesso contrastata da reazioni anche piuttosto sgradevoli di cittadini. Gli operatori si ritrovano minacciati, trattati come dei delinquenti e aggrediti verbalmente anche violentemente. Da sottolineare che il coadiutore svolge un’attività di pubblico servizio e così chi la interrompe è soggetto a una denuncia penale, com’è successo alcuni giorni fa a un cittadino che si è permesso di minacciare di morte un coadiutore. Tanti, inoltre, sono gli episodi di vandalismo che vengono compiuti sulle gabbie di cattura degli animali. Anche in questo caso la Polizia provinciale perseguita tenacemente i responsabili, con ottimi risultati».
«Tolleranza»
Artioli poi tiene a precisare come «Anche noi agenti, durante il nostro lavoro, veniamo spesso aggrediti e insultati. Per questo motivo mi rivolgo ai cittadini, chiedendo loro un po’ di tolleranza nei confronti dei coadiutori, i quali operano in controllo per aiutare gli agricoltori e per prevenire i danni creati dalle nutrie su tutto il territorio provinciale». Questo è un tema molto delicato, sul quale la Polizia provinciale raccoglie direttamente le segnalazioni per gestire al meglio le diverse criticità presenti sul territorio, attraverso il numero di telefono 0532.299982, oppure via mail a roberta.artioli@provincia.fe.it. «Oltre ai grossi danni all’agricoltura, la nutria crea particolari problemi di criticità idraulica a causa dei danni alle arginature di corsi d’acqua naturali, di canali di irrigazione, di scolo e bacini artificiali, in particolare in occasione di piene» conclude la comandante. l

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