La matematica domina il mondo, la ricerca di Unife anti-fake news
Adamus, il progetto del professor Lorenzo Pareschi per interpretare presente e futuro, è stato finanziato dal Ministero dell’Università e della Ricerca
Ferrara Per la prima volta l’”Advanced Grant” del Fondo Italiano per la Scienza del Ministero dell’Università e della Ricerca è stato assegnato ad un ricercatore di Unife: Lorenzo Pareschi, professore di analisi numerica del Dipartimento di Matematica e Informatica e Chair of Applied and Computational Mathematics all’Università Heriot-Watt di Edimburgo. Si tratta di un prestigioso riconoscimento economico attribuito secondo criteri che premiano alta qualificazione scientifica, originalità e innovatività. Il finanziamento è inoltre stato l’unico assegnato a un ricercatore dell’ambito matematico in tutta Italia in tale categoria, per un valore di 2 milioni di euro. «Non solo un grande traguardo per il professor Pareschi – ha dichiarato Unife – ma anche un motivo di orgoglio per tutta l’Università di Ferrara. Un riconoscimento che sottolinea il ruolo centrale della matematica applicata nella comprensione e previsione delle sfide scientifiche e tecnologiche della società moderna». Al centro del contributo c’è il progetto Adamus che si propone di sviluppare nuovi strumenti matematici capaci di descrivere, analizzare e prevedere fenomeni complessi con maggiore precisione ed efficienza. E che ora entrerà in una nuova fase e vedrà raddoppiare il gruppo di ricerca con l’assunzione di nuovi giovani dottorandi e post doc, portando ad una ventina di persone l’équipe di lavoro.
Come è nato il progetto Adamus? «Dalla consapevolezza che la matematica è oggi più che mai uno strumento essenziale per comprendere il mondo che ci circonda – spiega Pareschi – se un tempo era vista come un linguaggio per descrivere la natura e le leggi fisiche, oggi la matematica è la chiave per navigare nella società moderna, dominata da dati, algoritmi e intelligenza artificiale. Viviamo immersi in sistemi complessi, dai mercati finanziari ai social network, dai modelli climatici all’analisi dei dati sanitari. Ma quanti di noi sono realmente consapevoli dei meccanismi che governano le scelte quotidiane? Adamus nasce per sviluppare strumenti matematici avanzati in grado di affrontare problemi complessi in modo più efficiente e preciso. Ma la sfida più grande è forse quella di rendere visibile l’invisibile, di comprendere fino a che punto gli algoritmi influenzano la nostra vita e di offrire strumenti per interpretare e difendersi da queste dinamiche».
Come si è sviluppato e in quanto tempo? «Il progetto è frutto di anni di ricerca e di collaborazioni internazionali nel campo della matematica applicata e del calcolo scientifico. Il finanziamento è un importante riconoscimento al valore della nostra attività di ricerca e consentirà di assumere numerosi giovani ricercatori di valore internazionale che ci aiuteranno a sviluppare questi strumenti nei prossimi anni.
L’obiettivo è quello di costruire nuovi modelli matematici e algoritmi che possano affrontare la complessità, non solo in ambiti tradizionali come la fisica e l’ingegneria, ma anche nelle scienze sociali, nell’analisi delle dinamiche dei social networks e nell’intelligenza artificiale».
Ci può aiutare a capirne alcune applicazioni pratiche? «Oggi la matematica è ovunque, anche dove non ce ne accorgiamo. Alcuni esempi di applicazioni pratiche inerenti all’impatto del progetto Adamus. È fondamentale per comprendere i meccanismi di profilazione e influenzamento del comportamento da parte delle piattaforme digitali e aiutarci ad esercitare scelte realmente consapevoli e limitare la diffusione di fake news. Può costruire modelli predittivi che ci permettono di anticipare la diffusione di malattie e ottimizzare le strategie di prevenzione riducendo il rischio e definendo pratiche utili per la loro gestione e l’ottimizzazione delle risorse del sistema sanitario. Può essere impiegato per la gestione e comprensione delle dinamiche complesse che regolano il traffico stradale su piccola e larga scala, elemento chiave per le società del futuro. Permette simulazioni avanzate per la creazione di energie sostenibile tramite il processo di fusione nucleare, una delle sfide principali che attendono l’umanità nei prossimi anni».
Che obiettivi vi proponete di perseguire? «Una delle caratteristiche delle nostre ricerche è la capacità di unificare fenomeni apparentemente lontani sviluppando strumenti che trovano applicazione in contesti all’apparenza molto diversi. Con le stesse tecniche possiamo studiare il comportamento del plasma in un reattore a fusione e la formazione del consenso nelle reti sociali».