“Anziano cardiopatico in barella 24 ore” al Pronto soccorso dell'ospedale di Cona
I familiari hanno segnalato il caso al sindacato Fials, che ha criticato il sistema territoriale dell'emergenza
Ferrara Torna in primo piano la situazione di sovraffollamento del Pronto soccorso di Cona. A segnalare il problema di un «paziente anziano cardiopatico» che «dopo 24 ore in barella non ce la fa più» è stavolta il sindacato Fials. La richiesta d’aiuto, fa presente la segretaria territoriale Mirella Boschetti, è arrivata direttamente dai familiari del paziente, che ieri mattina si trovava assieme a 59 persone in trattamento e 29 in attesa, una quantità di pazienti piuttosto impegnativo da gestire. Si trattava di persone, sottolinea la Fials, in attesa di completare il trattamento diagnostico o di un letto nei reparti per il ricovero. «I familiari, nonostante lo stato di prostrazione e amarezza, trovano tempo di esprimere il loro apprezzamento per la gentilezza e la disponibilità rivolta loro e al loro caro da parte dei professionisti, infermieri e Oss, che si fanno in quattro per prestare assistenza» rende noto la Fials.
È l’occasione per ribadire alcune critiche al sistema territoriale dell’emergenza: «Il Pronto soccorso deve ritornare un luogo dedicato all’emergenza, i pazienti che necessitano di ricovero non devono subìre l’umiliazione e il disagio di una lunga sosta forzata in un luogo non attrezzato alla degenza. Quale tipologia di utenti continua ad afferire al Pronto soccorso? - chiede il sindacato autonomo - Persone che non trovano adeguate risposte a livello territoriale? Anziani, persone fragili, utenti che si sono rivolti in prima battuta ai Cau e che poi vanno in Pronto soccorso per invio del medico Cau o spontaneamente? Dimessi da struttura?». Per la Fials, in definitiva, «bisogna premere l’acceleratore delle assunzioni, non può reggere a lungo il ricorso a prestazioni aggiuntive per far fronte alle carenze di organico e per ridurre le liste d’attesa effettuate da infermieri, Tsrm, medici anche nei giorni festivi, a scapito del loro tempo di vita».
Bocciate da parte del sindacato le figure messe in campo dall’Asl per contrastare le lunghe attese in Ps, come i flow manager (valuta il percorso migliore dopo il triage) e il bed manager (cerca il letto se necessario). Più volte la Direzione aziendale aveva peraltro indicato le barelle «come presidi realizzati con caratteristiche di comfort paragonabili a letti di degenza», quindi idonei ad ospitare anche a lungo pazienti in attesa di ricovero.