Arrivano le ronde di salvataggio, un solo bagnino per ogni Lido
Nuova strategia per i periodi di bassa affluenza fino all’apertura ufficiale della stagione balneare. L’accordo è già sul tavolo
Lidi Al vaglio nuove strategie operative comuni, anche con l’introduzione della figura delle “ronde di salvataggio”, per rendere i 25 chilometri della costa comacchiese ancora più sicuri.
Il probabile inserimento di un bagnino di salvataggio per ogni lido, con sole funzioni di informazione ai turisti, durante i periodi di bassa stagione, è tra i punti discussi, ieri mattina, nella sede della Cesb (Cooperativa esercenti balneari dei lidi Estensi e Spina), da associazioni di categoria, cooperative degli stabilimenti balneari e di salvamento, durante un confronto con il comandante dell’Ufficio circondariale marittimo di Porto Garibaldi, tenente di vascello Antonino di Lena.
«Si sta mettendo a punto una mappa di buone norme – commenta Luana Guietti, dirigente della Cesb –, per contenere al massimo i rischi in spiaggia. Si tratta di elaborare un modello organizzativo basato sulla valutazione del rischio, con strategie uniformi per noi e per tutta la Riviera, dopo gli indirizzi dettati lo scorso anno dal Comando generale del Corpo delle Capitanerie di Porto, rispetto alla presunta introduzione del servizio di salvataggio in inverno o comunque quando i bagni sono aperti con sole attività di bar e ristorazione. Sono previste altre riunioni, per trovare tutti assieme una soluzione».
Secondo Luca Callegarini, presidente della cooperativa degli stabilimenti balneari del Lido di Volano, nonché funzionario provinciale di Confesercenti, «fin tanto che resterà la duna invernale, quella fungerà da deterrente e i bagni aperti garantiranno solo alcuni servizi, non anche la balneazione. Da metà maggio potremmo aprire la spiaggia, ma faremo valutazioni, spiegando che anche quando l’arenile sarà attrezzato, ci sarà scarsa affluenza per la balneazione».
Indicativamente, nei fine settimana primaverili e di fine estate, periodo in cui il servizio di salvataggio non è obbligatorio, potrebbe entrare in azione la ronda di salvataggio: un bagnino per ogni lido (forse due ai lidi sud), effettuerà un servizio di sorveglianza sull’arenile, informando i turisti circa l’assenza del servizio di salvataggio ed intervenendo, per primo, in caso di emergenza, in attesa dell’arrivo dei soccorsi.
«Nei prossimi 15 giorni – conclude Callegarini – redigeremo un documento di rischio e faremo ulteriori incontri, poi ogni bagno dovrà sottoscrivere il documento finale». Parla di «giusto compromesso tra gli indirizzi nazionali ed il buon senso» Nicola Ghedini, funzionario provinciale di Cna Balneari, nonché titolare del bagno Kursaal del Lido Spina. La bozza operativa che sarà ridiscussa il 26 marzo prossimo, durante un nuovo incontro, è supportata anche da un altro punto di forza, ossia l’integrazione della cartellonistica esistente. Sarà potenziata la cartellonistica multilingue, relativa all’assenza del servizio di salvataggio. L’obiettivo è quello di erogare un servizio richiesto già lo scorso anno, mantenendo contenuti i costi di gestione, in quanto per gli stabilimenti balneari non sarebbe stata un’operazione sostenibile prevedere, anche fuori stagione, il servizio di salvataggio a mare.
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