Campi gelati per tre notti in provincia di Ferrara
Superlavoro della Bonifica e impianti anti brina irrorati in 722 ettari
Ferrara Tre notti sottozero, l’ultima proprio oggi, dopo di che gli agricoltori ferraresi potranno tirare le somme dei danni alle colture in fase di gemmazione. «Rispetto ai romagnoli abbiamo meno drupacee, che stanno fiorendo ora, ma certo bisognerà aspettare qualche giorno per capire» dice Paolo Cavalcoli, direttore Confagricoltura.
Intanto c’è da registrare l’impegno straordinario degli operatori del Consorzio di Bonifica Pianura di Ferrara per garantire acqua in maniera costante agli impianti antibrina. «Gli impianti – spiega il presidente Stefano Calderoni – irrorano d’acqua le gemme e l’acqua, a contatto con le basse temperature, forma una patina di ghiaccio che trattiene il calore e le protegge dalla gelata. Questo è possibile solo se la risorsa idrica è a disposizione: considerando che la stagione irrigua non è ancora iniziata e i canali non sono stati ancora stati invasati, il nostro personale ha dovuto attivare un sistema di fornitura d’acqua straordinario in orario notturno e monitorare costantemente arrivasse alle aziende che avevano fatto richiesta di questa irrigazione supplementare antibrina. I volumi d’acqua necessari sono elevati perché l’irrigazione antibrina non viene fatta a settori come quella abituale, ma su tutto l’appezzamento e una volta avviata non può essere interrotta perché altrimenti diventa inefficace».
Il servizio ha riguardato 60 ettari di colture investite a melo, pero, ciliegio, susino e mandorlo, 68 le aziende richiedenti per un totale di 722 ettari, sempre in aumento negli ultimi anni. «Sicuramente una grande risorsa sono le persone che lavorano per il Consorzio, sempre attive e reperibili, dei veri e propri “custodi” della nostra agricoltura. Ed è questo termine un filo diretto proprio con i nostri agricoltori - conclude Calderoni - D’altra parte, le colture irrigue generano il 41% del Pil agricolo, e le filiere agroalimentari generano indotto».