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Il caso

Violenza nella Ferrara bene, sceglie il rito abbreviato

Daniele Oppo
Violenza nella Ferrara bene, sceglie il rito abbreviato

Un 43enne deve rispondere di stalking e lesioni gravissime

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Ferrara Nessuna proposta risarcitoria e scelta del rito abbreviato confermata per l’uomo di 43 anni accusato di aver perseguitato un amico di qualche anno più grande di lui che lo aveva ospitato nella sua abitazione, nonché di avergli provocato delle lesioni gravissime, al punto da rendere necessaria l’asportazione della milza.

Il procedimento davanti al giudice dell’udienza preliminare era già stato avviato e aveva subito un rinvio per via della ventilata ipotesi di arrivare a una proposta risarcitoria da parte dell’imputato – figlio di un importante imprenditore di Ferrara (come lo è anche la vittima) – che invece non è mai arrivata. Ieri mattina, dunque, è stata effettuata la richiesta di giudizio abbreviato, rito speciale in base al quale si procede utilizzando gli atti del fascicolo d’indagine e si ottiene, in caso di condanna, lo sconto di un terzo della pena.

Nello stesso contesto, la giudice Silvia Marini ha accolto la costituzione di parte civile della vittima (sottoposta ad amministrazione di sostegno), rappresentata dall’avvocato Simone Bianchi.

All’imputato – difeso dall’avvocata Gloria Cuoghi – è contestata una molteplicità di condotte verificatesi nell’arco temporale di circa un anno.

Dopo essersi insediato a casa dell’amico (affetto da un disturbo psichiatrico di tipi schizoaffettivo), ne è divenuto ben presto il padrone senza mai pagare un euro per contribuire alle spese, e anzi di fatto sottomettendo l’amico, usando su di lui sia violenza verbale che vera e propria violenza fisica.

Le cose si sono fatte particolarmente preoccupanti nel mese di aprile dello scorso anno, quando il 43enne ha prima minacciato e poi picchiato in due occasioni l’amico, accusandolo di aver fatto la spia con le forze dell’ordine in merito a una presunta truffa messa in piedi, peraltro, imponendo all’amico di attivare una carta Postepay. Dopo averlo malmenato e minacciato una prima volta il 9 aprile, il 12 ha mantenuto la promessa con altre botte, alcune delle quali tali da provocare lesioni interne all’uomo che qualche tempo dopo è stato operato al Sant’Anna, dove gli hanno asportato la milza.

Una vicenda molto torbida, in qualche modo collegata anche ad altri soprusi ricevuti dalla vittima da parte di altri ragazzi, anche loro suoi “ospiti” e anche loro parte della Ferrara bene. Uno di loro era il giovane che aveva lasciato alcune scritte antisemite in centro storico (a gennaio ha patteggiato la pena per il reato di imbrattamento) e che aveva spaccato la vetrina dello Spal store di via Mazzini. 


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