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L'incontro

Alzarsi senza sveglia e cena non oltre le 19.30, come rispettare l'orologio biologico e il ritmo circadiano

Pietro Gavioli
Alzarsi senza sveglia e cena non oltre le 19.30, come rispettare l'orologio biologico e il ritmo circadiano

Scegliere i momenti giusti per svolgere al meglio le attività della giornata: svegliarsi tra le 6 e le 9 in maniera dolce, consumare una colazione completa e fare il pisolino dopo pranzo. Tutti i segreti con il professor Roberto Manfredini

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Finale Emilia Come vivere in sintonia con il proprio orologio biologico seguendo la regola dei “ritmi circadiani”. La cronobiologia è stata al centro dell’incontro che il professor Roberto Manfredini ha tenuto nei giorni scorsi nella sala del Carc, il circolo ricreativo culturale di Finale Emilia che conta fra gli associati anche appassionati dei comuni di Bondeno e di Cento. Manfredini, ordinario di Medicina interna dell’Università di Ferrara e direttore dell’Unità operativa complessa di clinica medica dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Sant’Anna di Ferrara, è stato relatore della conferenza “L’orologio del corpo umano”, che incoraggia a scegliere i momenti giusti per svolgere al meglio le proprie attività. L’esperto ferrarese – che spesso appare in programmi televisivi come Elisir, Geo, su Radio 24 e sui principali quotidiani nazionali – davanti ad un pubblico attento e numeroso ha spiegato cos’è la cronobiologia: una disciplina scientifica che studia i fenomeni periodici degli organismi viventi e come questi si adattano ai ritmi solari e lunari.

Ha aiutato a comprendere l’orologio biologico circadiano (dal latino circa diem, intorno al giorno) umano, che nell’arco delle 24 ore scandisce il nostro ritmo biologico. Inoltre, ha indagato sull’organizzazione temporale delle funzioni biologiche del nostro organismo, analizzando in che modo i ritmi circadariani influiscono sulla nostra vita e come poterli regolare. A partire dal mattino durante il quale sarebbe auspicabile svegliarsi, fra le 6 e le 9, in maniera dolce e non, quando è possibile, con l’ausilio della sveglia che può creare problemi anche all’apparato cardiocircolatorio, ma «purtroppo, spesso, del risveglio anticipato non se ne può fare a meno». Si dovrebbe poter consumare una colazione completa poiché il primo pasto rappresenta il 15% dell’apporto calorico della giornata. L’esposizione alla luce naturale, in particolare quella del mattino, anche solo dal balcone o dalla finestra di casa è salutare, oltre ad essere di estrema utilità a sincronizzare l’orologio biologico.

Il professore ha preso in esame il pranzo, da consumare calibrando l’apporto energetico. Ci si dovrebbe poi ricavare il tempo per il riposo nel dopo pranzo: «Si verifica un calo temporaneo di prestazioni dovuto alla sonnolenza per cui anche un pisolino, non un sonno vero e proprio, va benissimo. Uno stacco di 15-20 minuti sono il tempo ideale per riprendere le proprie attività». Manfredini ha sottolineato che il mattino è adatto alle attività cognitive, mentre le ore pomeridiane sono l’ideale per essere operativi. Le attività fisiche ne possono trarre grandi benefici da una temperatura corporea che sale anche di 1°C in più rispetto al mattino e da un aumento delle capacità cardiopolmonari. Mentre è sul tardo pomeriggio che si verifica un calo delle prestazioni e della concentrazione. È importante anche l’orario in cui si cena, che non dovrebbe superare le 19.30. Studi scientifici hanno infatti dimostrato il beneficio di un lungo digiuno notturno perché l’organismo ne trae vantaggi considerevoli dalla condizione di minimo consumo metabolico. Una lezione, quella del professor Manfredini (affiancato dall’amico ed esperto Adriano Facchini), da mettere in pratica: un salutare invito a seguire il ritmo della natura per vivere meglio.