Comunità, innovazione e futuro. L’Università di Ferrara inaugura il 634° anno accademico
Cerimonia al teatro Nuovo, la rettrice Ramaciotti: “La complessità rende tutto in costante mutamento, noi siamo protagonisti”
Ferrara Nella cornice del Teatro Nuovo si è svolta la cerimonia di apertura del 634° anno accademico dell’Università di Ferrara. L’evento, scandito da un rigoroso cerimoniale, ha anche riservato qualche sorpresa. Presenti, oltre a studenti e docenti, anche le autorità istituzionali, con il vicepresidente della Regione Vincenzo Colla e il vicesindaco Alessandro Balboni, religiose, con il vescovo Giancarlo Perego, e militari. Dopo l’inno d’Italia e quello europeo intonati dal Coro dell’Università, la rettrice Laura Ramaciotti ha tracciato la tradizionale relazione sull’Ateneo, partendo da una domanda: cosa possiamo fare oggi, come Università, per essere all’altezza del nostro ruolo e della nostra storia? «Viviamo in un’epoca caratterizzata da incertezze globali, segnata da conflitti, instabilità e tensioni crescenti. La complessità è forse il solo elemento stabile in questo panorama in frenetico mutamento - ha affermato Ramaciotti - di fronte a un simile scenario, è nostro compito proporre letture solide, interpretazioni fondate, soluzioni percorribili e coerenti con i valori della convivenza civile».
Essere comunità «Noi siamo una comunità di destino. Siamo una collettività di persone consapevoli della dimensione plurale e corale del proprio agire, una comunità che ha scelto di condividere la propria vita sociale per realizzare alcuni fra gli ideali più alti dell’umanità. Ogni giorno nelle aule, nei laboratori, negli uffici, nelle biblioteche, nei nostri spazi di studio e di lavoro, anche virtuali, tutti noi – docenti, discenti, personale tecnico amministrativo – ci adoperiamo per costruire e trasmettere cultura, scienza, ricerca».
Alumni per sempre «Per rafforzare i legami e ampliare le occasioni di interazione, abbiamo lanciato un progetto di grande rilievo: il Servizio Alumni per mantenere vivo il rapporto tra l’Ateneo e i suoi ex studenti. Chi è parte della comunità Unife, lo è per sempre, anche dopo la laurea. Per noi è importante vedere come si sono evoluti e come si sono arricchiti, grazie all’esperienza professionale, il bagaglio di conoscenze e l’identità culturale dei nostri laureati».
Formazione innovazione «Nell’anno accademico 2023/24 è stata attivata la Laurea Magistrale interclasse e interdipartimentale in Intelligenza Artificiale, Data Science e Big Data, che sta formando alcune tra le figure professionali più richieste dal mercato del lavoro. Quest’anno sono partiti altri due corsi di studio fortemente innovativi: da una parte, la triennale in Scienze e politiche per l’ambiente, erogata in modalità mista, e la magistrale in Small Business Management in International Markets, impartita in lingua inglese. Infine, per il 2025/26 abbiamo deciso di puntare sulla magistrale in Design di prodotto e servizio per la cultura e la salute. Abbiamo inoltre aderito al Digital Education Hub Edunext, che riunisce 35 università e 5 Afam, per un totale di oltre 700.000 studenti e più di 25.000 docenti e ricercatori; e stiamo già riprogettando secondo il modello di Edunext un primo corso di studio: la magistrale in Formazione, Comunicazione e Cittadinanza Digitale. Per il futuro dovremo continuare a portare avanti progetti che sappiano sfruttare le opportunità legate all’innovazione e al potenziamento della didattica telematica».
Studiare è un diritto «Nel presente anno accademico, circa un terzo dei 28.832 iscritti ha beneficiato dell’esonero totale delle tasse, mentre il 54% ha potuto usufruire di esoneri parziali. La decisione di rinunciare a una quota significativa di contribuzione rappresenta una scelta difficile, ma in linea con l’identità e lo spirito di Unife: un Ateneo orgogliosamente pubblico, aperto, sensibile e attivo nei confronti delle proprie studentesse e dei propri studenti, molti dei quali fuori sede e pertanto particolarmente bisognosi di un sostegno aggiuntivo». Nell’ottica del diritto allo studio la rettrice ci ha anche tenuto a ricordare il bando "Unife per fuori sede”, il Polo universitario penitenziario nella Casa circondariale di Ferrara, il Progetto Aurora per il contrasto alla violenza di genere con lo Sportello antiviolenza, la libreria SensusLibrary e il Progetto Sensus Access per aiutare le persone con disabilità visive, dislessia o altre difficoltà motorie o cognitive legate alla lettura, l’apertura serale delle principali sale studio, Unife Orienta, UniFeTalentLink, il Progetto Benessere e Inclusione a Unife, il Servizio di consulenza psicologica “Da soli Mai” e la collaborazione con il Centro Universitario Sportivo per sensibilizzare al fenomeno sempre più diffuso delle dipendenze patologiche.
Verso il lavoro «I risultati parlano chiaro: i dati Almalaurea 2024 attestano un tasso di occupazione a un anno dalla laurea del 77% per i laureati triennali e dell'81% per i laureati magistrali biennali, superando la media nazionale. A cinque anni dalla laurea magistrale, l'88% dei nostri studenti è occupato, un dato che ci colloca stabilmente ai vertici delle classifiche nazionali». Inoltre, «negli ultimi anni la nostra comunità dottorale è cresciuta notevolmente, raggiungendo circa 650 dottorandi e dottorande attivi, tutti beneficiari di borse di studio o di sostegni finanziari equivalenti. Unife è anche coordinatrice dell’azione di public engagement nel progetto Pnrr “Ecosister”, che mira alla transizione verde e alla lotta al cambiamento climatico nella nostra regione».
Gli interventi di Unife «L’investimento complessivo sul patrimonio architettonico previsto dal Programma dei lavori pubblici è pari a oltre 150 milioni. Un importante risultato è rappresentato dall’ammissione a cofinanziamento del progetto di restauro e risanamento conservativo dell’Ippodromo Comunale per la realizzazione di una struttura residenziale universitaria del valore di 24,5 milioni di euro, i cui lavori sono stati avviati il mese scorso».
I conti tornano «Venendo allo stato di salute economico-finanziario e patrimoniale, abbiamo proseguito nella strategia di consolidamento della crescita tramite i frutti della prudenza amministrativa: a dimostrazione di ciò, l’ultimo risultato economico dell’Ateneo ha registrato un eccezionale utile di 40,6 milioni di euro, che consente di costruire il futuro della comunità universitaria con serenità nonostante le incertezze globali». Al termine dell’intervento, la rettrice è stata raggiunta sul palco dai goliardi dell’Associazione Ferrarese Universitaria de li “4S” che l’hanno omaggiata con cori e con la feluca viola, colore del Dipartimento di Economia nel quale Ramaciotti ha studiato. A seguire, la prolusione di Amalia Ercoli-Finzi, professoressa onoraria di meccanica aerospaziale del Politecnico di Milano, che ha dominato la scena e intrattenuto il pubblico del Teatro Nuovo con una lezione di astronomia e di vita.