Ferrara, recuperato l’accesso Est: intervento da 1,5 milioni di euro
L’antico ingresso alla città torna a splendere. Il sindaco: «Stiamo ridisegnando il valore di questa zona»
Ferrara L’accesso Est della città è tornato al suo massimo splendore. Grazie a un importante intervento di rigenerazione urbana (1,5 milioni di euro), è stata completata l’opera di recupero e valorizzazione dell’antico ingresso di Ferrara. Quello all’accesso Est è tra gli interventi più significativi tra quelli finanziati con i fondi Pnrr a Ferrara e, in particolare, è il primo tra i maxi-cantieri finanziati con fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza a essere stato concluso. L’intervento, diramato su più azioni, ha riguardato l’area che collega le Mura di via Baluardi al sottomura di San Giorgio e ai Bagni Ducali sotto i profili dell’accessibilità, della riqualificazione del verde urbano e delle Mura cittadine, oltre che della mobilità.
“Il recupero e la valorizzazione dell’accesso Est è il primo grande progetto Pnrr concluso, tra i maxi cantieri di Ferrara. Si tratta di un’importante azione per valorizzare uno degli accessi storici della città, strettamente connesso alle Mura, sulle quali l’amministrazione sta investendo molto dopo decenni di poca attenzione e cura. Dalla Casa dell’Ortolano al nuovo accesso Est, dai progetti per rendere accessibili a tutti le mura agli interventi di “1 km di mura all’anno”, stiamo ridisegnando il valore di questa zona che sta diventando sempre più funzionale, sicura, e inclusiva, pur preservando la memoria storica di questi luoghi”, così il sindaco di Ferrara, Alan Fabbri.
“L’accesso Est viene restituito in tutta la sua bellezza e vivacità, grazie a fondi intercettati dal Comune. Si tratta di una zona altamente frequentata dai tanti cittadini che vivono appieno il nostro bene monumentale più importante, le Mura. In quest’ottica era indispensabile intervenire su questo snodo, anche altamente trafficato, per garantire la sicurezza di pedoni e ciclisti, ampliando gli spazi destinati alla fruizione pubblica, ma preservandone la bellezza e l’unicità”, ha spiegato l’assessore con delega al Pnrr Francesca Savini. Il progetto esecutivo è stato sviluppato dall’architetto Massimo Partigiani, che ha seguito anche la direzione dei lavori. L’impresa esecutrice è stata la Co.D.Eco di Ravarino (Modena).
“Una volta, tra ‘400 e ‘500, dove ora scorre il traffico, il baluardo di San Giorgio era unito. è stato poi tagliato in una fase successiva. Nell’intervento abbiamo voluto idealmente ricongiungere queste due parti: lo abbiamo fatto tracciando a terra due linee, evidenziate con dei nastri di porfido, e all’interno di questo perimetro abbiamo usato un asfalto di diverso colore, per far capire dove una volta era presente il baluardo e le mura erano collegate”, ha spiegato Partigiani.