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Polemica politica

Ferrara, il lupo è stato “declassato”. Caccia selettiva all’orizzonte

di Annarita Bova
Ferrara, il lupo è stato “declassato”. Caccia selettiva all’orizzonte<br type="_moz" />

Con un emendamento della Lega in parlamento è passato da “superprotetto” a “protetto”. «Per tutelare gli agricoltori». Opia e Wwf: «Mossa miope e anacronistica»

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Ferrara Il lupo è stato declassato da “superprotetto” a “protetto” ed entro la fine del 2025 si potrebbe aprire la caccia, selettiva, per questo animale. È passato in queste ore alla Camera un emendamento proposto dalla Lega, in particolare dall’onorevole Francesco Bruzzone, che anticipa addirittura la valutazione del Parlamento e del Consiglio europeo. C’è chi gioisce, preoccupato soprattutto per l’aumento del numero di esemplari - presenti ormai in tutta la provincia di Ferrara - e chi invece la considera una mossa «miope e anacronisitica». La discussione, come prevedibile, si è dunque accesa a diversi livelli. Il provvedimento per la Lega è giustificato con la necessità di gestire la popolazione dei lupi sul territorio e i danni causati, e arriva in attesa che l’Unione Europea modifichi la direttiva Habitat. Questa di fatto prevede che, una volta completato il declassamento a livello UE, l’Italia lo recepisca immediatamente: ciò significa che il declassamento del lupo nel nostro Paese sarà automatico.

La Camera dei Deputati ha dato il via libera a un emendamento proposto dall’onorevole Francesco Bruzzone (Lega), il quale prevede il declassamento del lupo da specie “particolarmente protetta” a “protetta”. Il provvedimento, approvato dalla Commissione Bilancio nell’ambito della discussione sul disegno di legge sulla montagna, rappresenta decisamente un importante cambiamento nella gestione della specie sul territorio italiano. L’Italia, infatti, prevede che, una volta concluso l’iter di declassamento a livello europeo, la legge nazionale recepirà automaticamente la decisione, consentendo un abbassamento del livello di protezione del lupo senza ulteriori complicazioni burocratiche. Bruzzone ha espresso grande soddisfazione per l’approvazione del provvedimento, sottolineando che questa modifica consentirà di avviare piani di controllo efficaci senza dover ricorrere a complesse procedure di deroga che, fino ad oggi, non avevano prodotto risultati tangibili. Il declassamento del lupo, che ha suscitato ampie discussioni, è visto come un passo decisivo per affrontare la crescente presenza di questa specie nelle aree montane, e non solo, italiane e i conseguenti danni all’agricoltura e all’allevamento.

Indignazione Non tutti sono d’accordo. Opia (Organizzazione internazionale protezione animali) punta i piedi e promette azioni importanti: «Siamo di fronte a una mossa miope e anacronistica, che non tiene conto dei diritti animali, della tutela ambientale e anticipa perfino una decisione ufficiale dell’UE», dicono dall’associazione. «Abbassare il livello di protezione del lupo significa ridurre le misure di tutela per una specie fondamentale per l’equilibrio degli ecosistemi – afferma Alessandro Piacenza, responsabile tutela fauna selvatica di Oipa Italia –. Troppo spesso in questa Legislatura sono state fatte scelte rigide ai danni degli animali, in particolare della fauna selvatica, addirittura anticipando i tempi tecnici della procedura europea. Ancora una volta, gli interessi politici minano la protezione della specie simbolo della fauna italiana, ignorando l’esistenza di soluzioni più efficaci, più etiche e più sostenibili per la gestione della specie». Di traverso anche Legambiente e Wwf: «Una decisione – si legge nella nota –, che mette in pericolo il futuro di una specie chiave. Il declassamento del lupo rischia di aprire la strada ad abbattimenti indiscriminati perché oggi il settore venatorio in Italia è fuori controllo a causa di norme sempre più permissive e bracconaggio dilagante». l