La Nuova Ferrara

Ferrara

Il caso

Omicidio Alessandro Coatti in Colombia. Trovata un'altra parte del corpo

Omicidio Alessandro Coatti in Colombia. Trovata un'altra parte del corpo

Arriva un importante aggiornamento sull’assassinio del biologo ferrarese: le ricerche delle autorità di Santa Marta hanno permesso il ritrovamento di una parte del corpo che in un primo momento non era stata rinvenuta. Intervista esclusiva allo zio

2 MINUTI DI LETTURA





Longastrino L’indomani la notizia del ritrovamento in Colombia del corpo morto e smembrato di Alessandro Coatti, arriva un aggiornamento sulla tragedia che ha colpito l’Italia intera. Quello che è rimasto della salma del biologo ferrarese di 38 anni era stato trovato in una valigia abbandonata in mezzo alla vegetazione nella zona di Bureche, nel nord della Colombia, nei pressi della città di Santa Marta. Il cadavere è stato fatto a pezzi e identificato solo grazie al braccialetto che portava al polso e che gli permetteva l’ingresso nell’ostello in cui alloggiava in città. La novità arriva direttamente dalla località di Longastrino, dove Coatti è cresciuto e in cui vivono ancora i familiari. Le ricerche della autorità colombiane hanno permesso il ritrovamento di un’altra parte del corpo, che in un primo momento non era stata rinvenuta: il tronco dell’uomo.

Le indagini

Resta ignoto il movente dell’omicidio, così come il responsabile del gesto: tutte le piste sono aperte e gli inquirenti stanno indagando per far luce sul caso. Il comandante della polizia metropolitana di Santa Marta, il colonnello Jaime Ríos Puerto, ha spiegato che Coatti non aveva precedenti penali, né aveva ricevuto minacce in precedenza. «Era un visitatore, uno scienziato senza legami sospetti», ha sottolineato. Data la gravità del reato, il sindaco di Santa Marta, Carlos Pinedo Cuello, ha attivato una squadra investigativa speciale in collaborazione con la Procura e la Gaula (l’Unità nazionale antiterrorismo colombiana) e ha anche offerto una ricompensa fino a 50 milioni di pesos, circa 10mila euro, a chiunque fornisca informazioni rilevanti che possano portare alla cattura degli assassini. «I delinquenti devono sapere che a Santa Marta non c’è spazio per la criminalità, li inseguiremo finché non li assicureremo alla giustizia», ha scritto Cuello in un post sui social. La Farnesina ha fatto sapere di seguire “da vicino” la vicenda e di essere in contatto con i familiari di Coatti.

Il caso

Il biologo molecolare di 38 anni, nato a Portomaggiore ma cresciuto a Longastrino e da molti anni residente all’estero, si trovava in Colombia per una vacanza. Era arrivato a Santa Marta il 3 aprile e aveva mostrato l’intenzione di esplorare i percorsi verso Minca e di studiare le specie animali locali. Il 4 aprile aveva lasciato l’ostello nel pomeriggio e non vi ha più fatto ritorno. Il giorno dopo la sua assenza ha suscitato preoccupazione tra i suoi amici, che hanno tentato invano di contattarlo. È allora che sono iniziate le ricerche, culminate con la macabra scoperta.