La Nuova Ferrara

Ferrara

In tribunale

Rapirono un 12enne per ripicca. I responsabili davanti al giudice

Daniele Oppo
Rapirono un 12enne per ripicca. I responsabili davanti al giudice

Si tratta dell’episodio del sequestro improvvisato a Ferrara per farsi restituire i soldi di una truffa. Uno ha scelto la via del patteggiamento, l’altro ha discusso l’udienza preliminare ed è finito a giudizio

3 MINUTI DI LETTURA





Ferrara Fu una reazione del tutto spropositata alla scoperta di essere stati ingannati da un ragazzino. Il rapimento di un dodicenne con l’obiettivo di ottenere come “riscatto” il pagamento del risarcimento per la truffa da loro subita ad opera del fratello quindicenne della vittima.

Per due giovani di Modena, rispettivamente di 28 e 21 anni, le strade processuali si sono divise in sede di udienza preliminare. Il primo, il “truffato”, la cui posizione era la più delicata, ha scelto la via del patteggiamento, concordando una pena a un anno e due mesi di reclusione. Il secondo, invece, che nella sostanza ritiene di non aver responsabilità in quello che, a conti fatti, è stato un sequestro di persona, ha invece discusso l’udienza preliminare e il giudice lo ha mandato a giudizio e comparirà davanti al tribunale ordinario a ottobre. La famiglia del ragazzino rapito non si è costituita parte civile nel procedimento e non ci sono conseguenze dal punto di vista penale per il quindicenne che, in effetti, aveva raggirato i due modenesi.

I fatti 

Se il reato non fosse uno tra i più gravi e la storia non avesse generato momenti di fortissima paura nel ragazzino e nella sua famiglia, la vicenda non mancherebbe di avere anche tratti comici. Tutto ha avuto inizio con la “fregatura” subita dal 28enne modenese il 13 ottobre del 2023, quando aveva contattato un venditore online – il ragazzino di 15 anni di Ferrara che per l’occasione aveva creato un falso profilo utente – concordando l’acquisto di uno smartphone per 650 euro. Dopo il pagamento, l’acquirente si è ritrovato con un pugno di mosche in mano. Il venditore, nel frattempo, ne aveva bloccato il contatto.

E allora ecco il piano per riavere indietro i suoi soldi. Aprendo a sua volta un profilo fasullo, il 28enne è riuscito a rimettersi in contatto con il venditore, fingendosi interessato all’acquisto di un paio di scarpe di marca. Questa volta, però, lo scambio doveva avvenire a mano, e così i due si sono dati appuntamento per la sera del 19 ottobre in piazza Travaglio. All’incontro però, con le scarpe, si sono presentati il fratello minore del venditore e un suo amichetto. Il 28enne (anche lui presentatosi con un amico che sostiene di non aver attivamente partecipato al resto della storia) non ci ha visto più e ha preso la strada più sbagliata tra tutte, decidendo di rapire il ragazzino e trattenerlo finché non gli fosse stato restituito il denaro della truffa. Ha costretto così il dodicenne a salire in auto, mentre l’amichetto, spaventatissimo dalla scena, ha chiamato i carabinieri. Nel mentre i rapitori avevano chiamato la madre dell’ostaggio, dicendole di presentarsi prima davanti alla stazione dei carabinieri e poi al centro commerciale di via Marconi, a Vigarano Mainarda, con i 650 euro. All’appuntamento, però, si sono presentati i carabinieri.