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Ha truffato tanti ferraresi e ora il broker chiede di fare lavori di pubblica utilità

Daniele Oppo
Ha truffato tanti ferraresi e ora il broker chiede di fare lavori di pubblica utilità<br type="_moz" />

Rimane a Ferrara il processo nei confronti di Luca Stradiotto. L'assicuratore avrebbe fatto firmare ai clienti polizze non volute o dal contenuto diverso

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Ferrara Rimane a Ferrara il processo a carico di Luca Stradiotto, l’ex broker assicurativo dell’agenzia GeneraliBaluardi” accusato di aver truffato sei clienti ai quali avrebbe fatto sottoscrivere polizze non richieste o dal contenuto diverso da quanto richiesto. L’imputato ha però chiesto la sospensione del processo e di accedere alla messa alla prova, ovvero a un percorso di lavori di pubblica utilità. Il giudice si è riservato e l’ammissione a tale istituto verrà valutata nella prossima udienza fissata per il 23 giugno. Siamo ancora nella fase dell’udienza predibattimentale.

Una delle condizioni per l’accesso alla messa alla prova è che vi sia un congruo risarcimento del danno per le parti offese (in questo caso parti civili), ma al momento non risulta essere stata ancora presentata alcuna offerta. La messa alla prova prevede anche la presentazione di un programma di lavori, il cui buon esito ha l’effetto di portare all’estinzione del reato. La difesa del broker 42enne, che dal 2020 non lavora più per l’agenzia Generali Baluardi, aveva sollevato nella precedente udienza un’eccezione di competenza territoriale, chiedendo il processo venisse spostato a Mantova, dove ha sede l’istituto bancario nel quale venivano accreditati i soldi pagati per le polizze. Ieri mattina il giudice Giuseppe Palasciano ha respinto l’eccezione, ritenendo in essere la propria competenza a giudicare dato che i contratti erano stati sottoscritti a Ferrara. Le parti civili sono assistite dagli avvocati Salvatore Mirabile, Marcello Vescovi e Beatri Capri (per il Codacons), mentre l’imputato è assistito dall’avvocato Gianluca Pinotti del Foro di Mantova.

Secondo l’accusa mossa dalla Procura (pm Stefano Longhi), sulla base delle indagini condotte dalla Guardia di finanza, tra 2019 e 2021 Stradiotto aveva fatto sottoscrivere a numerosi clienti – ma sei sono quelli che hanno scelto di fare querela – delle polizze non desiderate o dal contenuto diverso da quello richiesto, incamerando così il profitto derivante da tali polizze, nonché i premi riconosciuti dall’Agenzia assicurativa come premio per le performance. Il tutto, sostiene l’accusa, facendo apporre delle firme ai clienti su un tablet, in cui veniva mostrata solo la schermata dove firmare, e affermando che fosse necessaria per un aggiornamento della posizione anagrafica o per la privacy. In questo modo avrebbe causato un danno patrimoniale ai clienti – in un caso vicino a 40mila euro, in altri due sui 20mila euro – nonché un profitto per sé stesso.